Il San Raffaele di Montecompatri |
ATTUALITA’ – I licenziamenti dei lavoratori del San Raffaele sono stati revocati. Tutto è successo sul filo del rasoio.
Il 24 scadeva la proroga dei licenziamenti, necessaria per l’assistenza degli ultimi pazienti interni alla clinica, ora è arrivata la revoca, praticamente congiunta al decreto regionale che fornisce l’autorizzazione per l’apertura del SR di Montecompatri. I 257 lavoratori del SR di Velletri sono stati quindi reintegrati, forse supereranno a breve la triste fase del congedo non retribuito e delle ferie forzate e avranno un luogo di lavoro.
Eliminata la possibilità dei trasferimenti presso la struttura di Cassino, possibilità impraticabile a fronte di stipendi che non permettono di sostenere importanti cifre di viaggio, si è aperta la possibilità di essere assorbiti da Montecompatri e da altre strutture di Roma. Una vittoria che i lavoratori sentono loro ma sulla quale incombe sempre la stessa domanda: “Perchè il SR di Velletri deve chiudere?”. La commissione regionale valuterà i requisiti della struttura a breve e dovrà decidere sulla questione tra venti giorni, il Procuratore Capo di Velletri ha sgombrato il campo dal sospetto che ci fossero azioni giudiziarie contro il San Raffaele di Velletri.
Stanno cadendo a mano a mano i motivi, i sospetti, i chiacchiericci che potevano convincere i vertici istituzionali a chiudere la clinica. Come si ferma allora questo piano inclinato? Intanto sembra che i politici veliterni si siano svegliati e dopo varie tirate per la giacca si siano resi conto che la chiusura del San Raffaele creerebbe non pochi problemi alla sanità di Velletri e di tutto il territorio dei Castelli. Gli ospedali si vanno via via impoverendo, l’ospedale dei Castelli è ancora su carta e nessuno crede che Montecompatri possa fare da cuscinetto a tutte le problematiche.
La sanità va arricchita, non svilita e spalmata su pochi fronti. Per il 5 dicembre è stato convocato un Consiglio comunale straordinario che probabilmente si svolgerà proprio presso il San Raffaele. Se i politici si mobilitano assieme, mobilitano i loro iscritti e sensibilizzano con il loro impegno, forse questo squarcio alla sanità di Velletri può essere chiuso.