CRONACA – I Carabinieri della Stazione Roma San Paolo, coordinati dalla Compagnia Roma Eur, hanno sgominato una banda di teenager, 4 ragazzi (due 19enni e due 17enni) e 2 ragazze (una 21enne e una 17enne), che in meno di un mese hanno messo a segno almeno 23 rapine in danno di coetanei, all’interno delle aree pubbliche della linea “B” della metropolitana.
I due ragazzi maggiorenni (un romano e uno di origini albanesi) sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre i due minorenni (un romano e l’altro di origine bosniaca) da un’ordinanza di custodia cautelare presso un centro di accoglienza per minori; una delle ragazze (entrambe romane), la minorenne, è stata colpita da un’ordinanza che dispone la misura della permanenza in casa, mentre la maggiorenne è stata indagata in stato di libertà.
I componenti della banda accerchiavano le vittime prescelte, le intimorivano (a volte anche con l’utilizzo di un coltello), le picchiavano e si facevano consegnare telefoni cellulari (di solito I Phone), soldi e altri oggetti di valore. Coloro i quali opponevano resistenza venivano aggrediti con calci, morsi e pugni. Le ragazze svolgevano funzioni di “palo” e perquisivano le tasche del malcapitato di turno per sottrarre portafogli e valori.
Mirati servizi di controllo nelle aree interessate dal fenomeno hanno consentito ai Carabinieri della Stazione Roma San Paolo di arrestare in flagranza due dei sei componenti della banda che avevano appena rapinato un ragazzo di 19 anni presso la fermata metro “Marconi”, mettendo fine a questa lunga scia di rapine, l’8 luglio scorso. Partendo dai due ragazzi arrestati in flagranza, i Carabinieri sono riusciti a sviluppare un’attività di indagine, convenzionalmente denominata “Underground”, che attraverso le individuazioni fotografiche da parte delle vittime delle altre rapine, l’esame delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della Metro, la verifica delle relazioni di amicizia degli arrestati, risultanti dai contenuti pubblicati sui social network hanno consentito di giungere all’individuazione degli altri componenti del gruppo.
La tecnica adottata dai componenti della banda, che non sempre agivano tutti insieme, era pressoché sempre la stessa: una volta individuata, veniva avvicinata la vittima prescelta (ragazzo ben vestito, con orologio, telefonino o abbigliamento di valore) con un pretesto quale la richiesta dell’ora o di una sigaretta. La stessa veniva quindi minacciata e costretta a consegnare il denaro o il telefono cellulare (di solito I Phone), dietro minaccia di un coltello o simulandone il possesso ed esercitando nei suoi confronti un’azione intimidatoria certamente rafforzata dalla compresenza di uno o più complici. Per coloro i quali opponevano maggiore resistenza partiva l’aggressione con calci, morsi e pugni. Il ruolo delle ragazze coinvolte era invece principalmente quello di fare da “palo” e perquisire materialmente le tasche del malcapitato di turno, asportandogli il portafoglio.
La prima rapina attribuibile alla gang risale al 16 giugno e ne sono seguite altre 22 con cadenza giornaliera e a volte anche più di una al giorno, presso le fermate metro San Paolo, Magliana, Fermi, Cavour, Termini, Piramide, Marconi, Eur-Palasport. Alcuni degli indagati sono risultati destinatari di duplice misura cautelare in relazione a distinti episodi criminali di cui si sono resi protagonisti (in totale, nell’ambito dell’indagine, oltre ai due arresti in flagranza, sono stati notificati in totale 7 provvedimenti restrittivi)