CRONACA – L’Ufficio di Presidenza della Commissione Ambiente del Senato, nella seduta di giovedì 30 ottobre, ha ascoltato i rappresentanti dei cittadini e dei Comitati locali sui problemi relativi alla discarica e all’impianto di Biogas, entrambi ipotizzati in contrada Lazzaria, Velletri. Con il progetto presentato dalla Ecoparco srl si vorrebbe realizzare, all’interno di una cava dismessa e attualmente oggetto di verifiche ambientali, un “Polo Impiantistico Integrato per il trattamento, il recupero e la valorizzazione dei rifiuti”, comprendente:
- Impianto di pretrattamento e bioessiccazione aerobica per il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati da 100.000 ton/anno
- Impianto di compostaggio di qualità per il trattamento anaerobico dei rifiuti organici con produzione di biogas e successiva trasformazione in biometano. L’impianto di trattamento anaerobico, ha una capacità di circa 40.000 ton/anno.
- Impianto per il trattamento e depurazione del Percolato, con una capacità prevista di circa 30.000 m3/anno.
- Discarica per i rifiuti speciali non pericolosi, articolata in quattro lotti per una volumetria totale di oltre 2.000.000 m3.
Sempre in Località Lazzaria, la Soc. VOLSCA AMBIENTE E SERVIZI S.p.a. , a totale capitale pubblico, si prefigge di costruire un “Impianto di digestione anaerobica della frazione organica dei RSU, con produzione di biogas e recupero energetico”. La capacità prevista dell’impianto è di oltre 33.000 t/a. L’incontro con la 13a Commissione del Senato scaturisce dalle esigenze dei portatori di interessi, individuali e collettivi, di fornire gli elementi probatori atti a dimostrare l’assoluta inutilità e pericolosità degli impianti previsti a Velletri. Le strutture proposte, verrebbero ad insistere sulla stessa area agricola, situate a meno di 1 km tra loro e a pochissima distanza da altre quattro discariche di rifiuti urbani, risalenti agli anni 70, non bonificate .
In rappresentanza dei residenti e dei vari Comitati che si oppongono ai vari impianti di trattamento dei rifiuti, sono stati ascoltati dalla Commissione Ambiente: Stefano Luciani (imprenditore); Giancarlo Ceci (Comitato Alternativa Sostenibile e membro del Coordinamento Regionale Rifiuti e Energia); Franco Vona (Comitato Campo Verde); Lina Petrillo (residente nell’area interessata). Gli interventi degli auditi hanno illustrato le conseguenze ambientali che subirebbe il territorio, definito “Agrario di rilevante valore”, se venisse sottoposto ai pericolosi inquinanti di tipo gassosi, microbiologici e liquidi emessi dagli impianti contestati. Forti preoccupazioni sono state espresse per l’eventuale rischio idrogeologico a danno della falda idrica esistente appartenente al bacino del Moscarello.
Particolare attenzione è stata riservata, dagli intervenuti, all’illustrazione delle carenze tecniche, ambientali ed economiche desunte dalla analisi dei progetti e trasferite come elementi di criticità nelle “Osservazioni Tecniche”, depositate precedentemente in Regione e consegnate, come atti allegati, al Presidente della Commissione. Sono state illustrate le pesanti lacune della Regione Lazio e del Comune di Roma nella gestione dei rifiuti con le inevitabili ricadute, sui territori periferici, derivanti dalla mancanza di una corretta pianificazione. L’assenza di un “Piano dei Rifiuti Regionale” e di un “Piano Energetico Regionale”, condiziona le scelte e lascia libertà individuali e soggettive nella individuazione della localizzazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti. Molti dei Senatori presenti hanno mostrato interesse e chiesto ulteriori informazioni sulla ipotesi di chiusura virtuosa del ciclo dei rifiuti con l’utilizzo, per la frazione organica, di impianti aerobici di piccola taglia.
L’audizione in Commissione Ambiente non è stato un formale atto rituale visti gli interventi dei Senatori e soprattutto le decisioni prese dal Presidente che ha chiuso la seduta con un impegno significativo che porterà alla convocazione, in tempi brevi, della Amministrazione Regionale del Lazio, dell’Area Metropolitana di Roma, del Comune di Velletri e dell’ISPRA ( Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per un confronto su quanto si sta ipotizzando a Velletri, e nel Lazio, a causa di una gestione dei rifiuti non certo ottimale.
COMITATO NO BIOGAS NO DISCARICA