Poli Casilina calcio, Prima categoria. Vinella, 46 anni e non sentirli: “Smettere? Non ci penso proprio”

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Gianni Vinella

SPORT – L’inizio di stagione del Poli Casilina nel campionato di Prima categoria è sicuramente deficitario: la sconfitta di domenica scorsa sul campo della Vivace Grottaferrata (la prima stagionale dopo quattro pareggi consecutivi) lascia la squadra a quota 4 punti e in piena zona “rossa”. In un momento così ci si deve aggrappare agli uomini di esperienza e in questo senso il 46enne attaccante Gianni Vinella è la persona più indicata per analizzare la situazione. «Purtroppo siamo in un momento difficile, la squadra è un po’ disorientata e in confusione: tutti ci aspettavamo che questo inizio di stagione potesse essere diverso.

Come se ne esce? Bisogna credere nei propri mezzi, ne abbiamo già parlato tra noi e vogliamo uscirne al più presto». Domenica c’è la dura sfida casalinga al “De Fonseca” col Valmontone. «Sono un avversario forte, ma dobbiamo vincere. Ho promesso al mister di segnare come avevo fatto anche domenica scorsa quando ci sono andato molto vicino» dice Vinella che in questa prima parte di stagione è stato impiegato da mister Michesi soprattutto negli spezzoni finali di gara. L’attaccante ha una lunghissima carriera alle spalle e di appendere gli scarpini al chiodo non ci pensa minimamente, anche perché dal punto di vista fisico ha una condizione e un’integrità che farebbe invidia a molti ventenni. «Finchè mi diverto e soprattutto mi accorgo che a questi livelli posso tranquillamente competere, continuerò a giocare – dice Vinella -.

Il livello di queste categorie, col tempo, è calato notevolmente e basta un pizzico di esperienza per riuscire ad essere incisivi. Se c’è da correre non mi tiro indietro, ma la cosa più importante è far viaggiare il pallone: se il mister vuole sono pronto a giocare anche dal primo minuto». Nella lunga carriera di Vinella ci sono tantissime presenze in Prima categoria e Promozione, mentre due anni fa il Cynthia gli regalò l’emozione dell’esordio in serie D. E poi tra i tanti gol fatti ce n’è uno che l’attaccante ricorda con affetto. «Era il 1995, segnai con la maglia del Casilina in rovesciata nella finale di Coppa Lazio che allora si giocò al Flaminio». Quest’anno, invece, è andato già a bersaglio a Colle di Fuori (col gol del definitivo 3-3) e domenica vuole ripetersi: il Valmontone è avvertito.

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