Cisterna, Dacia Maraini in visita agli studenti del Campus dei Licei Ramadù

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Dacia Maraini assieme alla dirigente scolastica Anna Totaro, e all’assessore alla Pubblica istruzione Teseo Cera

CULTURA – Oltre due ore in compagnia degli studenti del Campus dei Licei Ramadù e delle scuole medie di Cisterna. La scrittrice Dacia Maraini questa mattina non si è risparmiata a raccontare la storia e i significati dei suoi ultimi due libri, ma soprattutto ha più volte sollecitato i ragazzi a dialogare con lei così da mettere a disposizione le sue riflessioni ed esperienze sui temi affrontati nei libri ma anche di scrittrice e di donna.

“L’immaginazione – ha detto – è una delle cose più potenti. Ti fa capire il dolore e le sofferenze degli altri. Non comprenderle si diventa dei mostri. E la lettura ci insegna a mettere in moto e potenziare l’immaginazione”. Introdotta dalla dirigente scolastica Anna Totaro, e alla presenza dell’assessore alla Pubblica istruzione Teseo Cera, la Maraini ha raccontato brevemente la vera storia di Chiara d’Assisi, protagonista del suo ultimo libro e personaggio fortemente controcorrente. Seppur animata da una profonda fede cristiana, Chiara è stata un modello di democrazia in un medioevo estremamente conservatore e maschilista. Ispirata da Francesco d’Assisi, ha abbandonato la condizione agiata per svolgere lavori umili e predicare e diffondere l’uguaglianza di genere e stato sociale, la solidarietà, la libertà di pensiero.
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In risposta alle domande degli studenti, Maraini ha raccontato come a seguito della lettera ricevuta da una ragazza di nome Chiara, si sia avvicinata alla vita della Santa di Assisi e abbia scoperto e considerato la forza del suo messaggio e il valore della sua pacifica e propositiva disubbidienza. La storia di violenza realmente perpetrata ai danni di una giovane donna in un villaggio succube del fondamentalismo mussulmano interpretata da Nino Bernardini, Yoi Maraini e dalla studentessa del Ramadù Alice Picchiarelli, hanno introdotto il tema del secondo libro dell’autrice.
“L’amore rubato” racconta otto storie che hanno come tema la violenza fisica e psichica alle donne. Le otto protagoniste sono donne forti che lottano contro mariti, amanti, compagni e amici dalla doppia personalità: uomini per bene agli occhi della gente, ma aguzzini tra me mura domestiche. Un libro di denuncia perché rivela ciò che spesso le donne vittime di violenza non dicono o rifiutano di vedere. I racconti inoltre provano a svelare anche il lato nascosto dell’uomo moderno, sempre più preda delle insicurezze e delle frustrazioni dovute dalla perdita in questi anni di un ruolo dominante.
Dopo uno scrosciante applauso, l’autrice di Fiesole si è congedata stringendo mani e firmando autografi. “E’ stato un bell’incontro – ha commentato – come sempre accade quando si dialoga con studenti così ricettivi. Accetto sempre volentieri gli inviti che mi giungono dalle scuole perché il vero problema del fenomeno della violenza di genere non è la carenza di leggi ma di una cultura matura. Per questo è importante discutere di questi temi dentro le scuole”.
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