CRONACA – Sta rimbalzando in tutta la città la triste notizia della morte presso il pronto soccorso dell’ospedale di Velletri di una signora di 87 anni.
Secondo la testimonianza che il figlio ha rilasciato ad una nota radio locale, l’anziana madre era stata portata al nosocomio cittadino per problemi renali, nella giornata di giovedì 4 ottobre, attendendo inutilmente che venisse ricoverata nel reparto di competenza oppure trasferita in un altro ospedale della zona. Invece la donna è rimasta su una lettiga per tre giorni, la sua situazione clinica si è aggravata rapidamente e domenica mattina è spirata.
Il figlio denuncia il fatto alla stampa, gridando il dolore per la perdita della madre alla quale non è potuto stare accanto perchè impeditogli. Sappiamo infatti che il pronto soccorso dovrebbe esseresolo un punto solo di “passaggio” e che la presenza di terze persone intralcerebbe il lavoro dei medici e degli infermieri. Ma questo è solo l’ennesimo caso di ricovero mancato.
Il taglio dei posti letto, sforbiciata che la giunta Polverini ha fatto digerire malamente a troppi ospedali della Regione, sta portando a queste drammatiche situazioni. A Velletri, tra lavori di ristrutturazione e carenza cronica di personale, l’ospedale è giornalmente al collasso. E non è più rosea la situazione degli altri nosocomi della provincia. Ma il diritto alla salute non è più garantito dalla Costituzione?