CULTURA – L’Auditorium dell’Istituto Comprensivo “A. Volpi” – Plesso Secondaria di Cisterna di Latina ospiterà una “Chiamata alle arti” per sostenere la produzione del film Un indovino mi disse, tratto dall’omonimo libro di Tiziano Terzani. L’evento è patrocinato dal Comune di Cisterna di Latina.
Filmati, letture e musica dal vivo per ripercorrere insieme la vita di Terzani e, in particolare, il viaggio nel cuore dell’Asia, raccontato in Un indovino mi disse. Un viaggio che, per lo scrittore, è stato tappa fondamentale di un percorso di trasformazione da corrispondente di guerra a uomo di pace.
Nel corso della serata il regista Mario Zanot – autore di Anam, il Senzanome, l’ultima intervista a Tiziano Terzani – presenterà il progetto del film tratto da Un indovino mi disse. Le letture saranno a cura dell’attrice Lydia Biondi. Gli intermezzi musicali verranno eseguiti da Thomas Corvaglia. A condurre sarà Rita Balestra. Saranno presenti anche Luca Ianiri e Paola Colucci volontari del Gruppo Emergency di Cisterna. Una parte degli incassi del film verrà infatti destinata all’Organizzazione e in particolare all’ospedale afghano di Lashkar-gah, intitolato a Tiziano Terzani.
Il progetto cinematografico in generale
Il film Un indovino mi disse ripercorrerà il viaggio di Terzani alla scoperta del cuore magico dell’Asia, un viaggio che il giornalista fece nel 1993, spostandosi senza mai prendere aerei. All’apice della sua carriera infatti, in crisi umana e professionale, Terzani si aggrappa alla vecchia profezia di un indovino di Hong Kong: “Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai”.
Quella maledizione si trasforma per lui in una benedizione, un’occasione per reinventarsi la vita. In quello stesso anno, l’elicottero sul quale sarebbe dovuto salire cade. Un caso? Al di là della sua veridicità, la profezia lo aiuta a trovare una nuova dimensione umana e spirituale.
Un indovino mi disse sarà girato tra Vietnam, Laos, Cambogia, Birmania e Thailandia.
La sceneggiatura – a cui ha collaborato anche Angela Terzani Staude – è già pronta e alcuni partner stranieri hanno mostrato vivo interesse per il progetto.
In Italia, per far conoscere e finanziare il film almeno in parte, è stata lanciata sul web una campagna di raccolta fondi. Andando su www.unindovinocidisse.it è possibile dare il proprio contributo, versando pochi euro ma anche cifre più alte. In cambio si ha diritto a una ricompensa. Ad esempio chi sceglie di versare 50 euro vedrà il proprio nome nei titoli di coda del film.
L’idea è del regista milanese Mario Zanot, documentarista e visual effects supervisor, che ha collaborato, tra gli altri, con Giuseppe Tornatore e Nanni Moretti, e che nel 2013 ha vinto il David di Donatello per i migliori effetti digitali del film Diaz, don’t clean up this blood di Daniele Vicari. Nel 2004 Zanot ha inoltre girato l’ultima intervista a Tiziano Terzani, intitolata Anam il senzanome.
Per sostenere la produzione del film Un indovino mi disse è stato fondato un Comitato che sta organizzando serate di raccolta fondi in tutta Italia, delle “Chiamate alle arti”, durante le quali ripercorrere la vita di Terzani, corrispondente di guerra, viaggiatore e uomo di pace, attraverso la proiezione di filmati, la lettura di brani tratti dai suoi libri e musica suonata dal vivo. Grazie all’aiuto dei lettori di Terzani sono già state organizzate più di ottanta serate, in piccole e grandi città.
Una parte degli incassi del film verrà devoluta a Emergency, per l’ospedale di Lashkar-gah in Afghanistan, intitolato a Tiziano Terzani. Si tratta di un centro chirurgico in cui il 60% dei pazienti ricoverati è curato per ferite di guerra causate da bombe, mine antiuomo e pallottole, e dove un terzo dei pazienti ha meno di 14 anni.
Come previsto dallo statuto del Comitato, se la cifra raccolta attraverso il finanziamento popolare non dovesse essere sufficiente a garantire la produzione del film, l’intero importo, tolte le spese documentate, verrà devoluto a Emergency.
Tiziano Terzani (1938-2004)
Fiorentino, corrispondente di guerra, è stato uno dei giornalisti più noti a livello internazionale e uno degli autori di libri di maggior successo in Italia, con più di 2.500.000 copie vendute. Profondo conoscitore dell’Asia, è stato per trent’anni corrispondente del settimanale tedesco Der Spiegel e ha collaborato con il Corriere della Sera, l’Espresso e la Repubblica.
Mario Zanot
Regista, sceneggiatore, documentarista e giornalista, ha collaborato con Giuseppe Tornatore (Baarìa, La migliore offerta), Nanni Moretti (Habemus Papam), e nel 2013 ha vinto il David di Donatello per i migliori effetti digitali di Diaz, don’t clean up this blood di Daniele Vicari.
Nel 2004 ha girato il film Anam, il Senzanome, l’ultima intervista a Tiziano Terzani, un vero e proprio testamento spirituale dello scrittore.
Lydia Biondi
Attrice di cinema, televisione e teatro, ha fondato insieme a Piera degli Esposti, Jimmy Gazzolo e Antonio Calenda il Teatro 101, il primo off romano. In teatro è stata diretta da registi quali: Cobelli, Gregoretti, Guicciardini, Enriquez, Cavallo, Fallucchi, Calvani; nel cinema, ha lavorato con importanti registi italiani e stranieri tra cui: M. Ponzi G. Amelio, F. Fellini, P.P. Pasolini, L. Hallstrome, M. Nichetti, S. Samperi, L. Odorisio, F. Vicario, A. Negrin, e più recentemente con Spike Lee (Miracolo a Sant’Anna). Attualmente è in scena con La vita non è un film di Doris Day di Mino Bellei, insieme a Paola Gassman e Mirella Mazzeranghi, per la regia di Claudio Bellanti, al Teatro “Nino Manfredi” di Ostia (RM). Ha condotto e conduce laboratori sulla Commedia dell’Arte in USA, Canada, Colombia, Russia, Francia, Italia.
Thomas Corvaglia
Pianista romano, allievo del m. Stefano Giardino, sin da giovanissimo ha partecipato a e ha vinto numerosi concorsi nazionali e internazionali, tra cui l’ANEMOS e l’Art’s Accademy, frequentando per tutta la sua giovane carriera masterclass di musica da camera e da solista. Ha collaborato per tre anni al Festival della Musica di Roma.