CRONACA – La cava di pozzolana ormai dismessa della zona di Lazzaria è stata posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Velletri.
Il P.M. dottor Travaglini che sta conducendo le indagini ha posto i sigilli alla zona, di circa 10 ettari, dopo che il proprietario dell’ex cava di pozzolana, ormai fallita, Fabrizio Masella, avrebbe confermato che sotto vari metri di terreno sarebbero stati sepolti materiali altamente inquinanti di origine ospedaliera. Una bomba ecologica che potrebbe andare a colpire (e forse lo ha già fatto) le falde acquifere che alimentano gli acquedotti di Anzio, Nettuno e Aprilia, nonchè gli acquedotti che i vari proprietari terreni della zona usano per le coltivazioni.
Oltre questo a seguito di indagini geognostiche condotte dal Nucleo specializzato del Corpo forestale dello Stato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia,sono stati portati alla luce rifiuti di varia natura, tra cui fanghi di depurazione e materiali inerti provenienti da attività di demolizione, interrati. Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti anche resti di ordigni militari.
Un sequestro che porterà al blocco anche dei due maxi-progetti di discariche: quella dello Ecoparco Srl che dovrebbe coprire ben 18 ettari della zona, il cui progetto si cerca di bloccare in tutti i modi e quella del Comune di Velletri, la cosiddetta centrale a bio-gas per il trattamento dell’umido. La centrale bio-gas dovebbre produrre il famoso compost (il risultato della trasformazione degli scarti organici, ndr) per la concimazione dei terreni. Alle aziende agricole di Velletri, secondo la Volsca Ambiente, verrebbe venduto con prezzi convenzionati, alle altre verrebbe invece venduto con un ricavo tale da coprire il costo del trasporto e dello smaltimento.
Concetta Maria Suriana