CRONACA – Il Sindacato Polizia Penitenziaria – Sippe, ha inviato una lettera al Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria per il Lazio, al Direttore della Casa Circondariale di Velletri, al Garante dei detenuti del Lazio, al Vice Capo Vicario del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e ai Gruppi Consiliari del Consiglio Regionale Lazio, dove comunicano che il personale aderente al Sippe presso il penitenziario di Velletri, dal 1° dicembre 2014 si asterrà dalla mensa obbligatoria di servizio, perché la grave carenza delle risorse umane e il continuo depauperamento delle stesse, costringe i poliziotti penitenziari ad eseguire turni massacranti che si pongono in netto contrasto con le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, previste dall’articolo 15 del D.Lgs. 81/2008.
“A quanto pare – dichiara Carmine Olanda, segretario locale del Sippe – le varie manifestazioni di protesta del Sindacato e l’appello del Garante dei detenuti del 31 ottobre scorso, non sono sufficienti a far comprendere che al Carcere di Velletri c’è una difficile situazione che potrebbe compromettere irrimediabilmente il normale svolgimento dei servizi istituzionali”. “Il carcere di Velletri – continua Olanda – presenta, dopo le carceri romane, il più alto numero di detenuti ristretti (553 al 29 ottobre) ed è secondo solo a Rebibbia per detenuti definitivi (359)”. Secondo il Sippe, il datore di lavoro dovrebbe ridurre il rischio alla fonte invece, nel caso specifico del carcere di Velletri, sembra voglia indebolire lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale del lavoratore, con il rischio di aumentare le malattie e gli infortuni. La protesta scaturisce proprio dal fatto che il Dap pare abbia emesso provvedimenti di rientro nelle proprie sedi di appartenenza dei 15 distaccati ma avrebbe anche previsto un’ulteriore mobilità provvisoria in uscita di diversi poliziotti che dovrebbero essere impiegati nei penitenziari di Rebibbia e Santa Maria Capua Vetere. Insomma, secondo il Sippe, al danno si aggiunge la beffa e non si comprende come mai il Provveditorato e il Dipartimento non procedano ad emettere provvedimenti immediati di rientro in sede di tutti quei poliziotti effettivi al carcere di Velletri ma che da anni sono distaccati nei vari palazzi del potere, tra cui il DAP e l’Uepe di Latina, nonostante il penitenziario di provenienza di questo personale sia in pieno stato di emergenza.
“Non siamo più disposti a tollerare scelte contraddittorie nella gestione delle risorse umane – conclude Olanda – e pertanto ci riserveremo di rivolgerci alle competenti autorità, non escluse quelle giudiziarie, a tutela della sicurezza dei lavoratori e a garanzia del servizio pubblico svolto dai poliziotti che non può subire un turbamento, alterando il tempestivo, ordinato ed efficiente sviluppo dello stesso”. Vista la situazione emergenziale, il Sippe chiede il rientro immediato di tutti i distaccati nonché ogni utile provvedimento che garantisca l’ordine e la sicurezza interna e tuteli la salute dei lavoratori.