CRONACA – I Carabinieri di Ariccia, dopo due anni di indagini, coordinate dal sostituto Procuratore Fini della Procura della Repubblica di Velletri, hanno concluso una attività che ha consentito di smantellare un sodalizio criminale dedito alla commissione di truffe, denunciando 6 persone per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Il sodalizio, capeggiato da un noto pregiudicato 40enne residente a Nemi, sottoposto, tra l’altro, alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di dimora, ha truffato vari imprenditori di Ariccia, Nemi, Genzano di Roma, Lanuvio e Roma.
Il 40enne già segnalato anche al Centro Allarme Interbancario, non potendo rivestire la carica di Amministratore di alcuna società, adescava soggetti in difficoltà economiche i quali, previo un modesto compenso, venivano posti come “teste di legno” alla direzione di fittizie ditte edili ma che in realtà venivano gestite dal sodalizio.
Il gruppo criminale, apponendo firme apocrife e producendo documentazione contraffatta era riuscito tra l’altro a noleggiare autovetture che di fatto venivano utilizzate per scopi privati, redigere effetti cambiari, cedere assegni rubati ed a prendere in sub appalto lavori edili presentando documentazione falsificata tra cui Piani Operativi di Sicurezza e Documenti di Valutazione Rischi.
Per raggiungere lo scopo si avvalevano di numerosi professionisti e consulenti tra cui il responsabile di un’agenzia di servizi, dell’hinterland capitolina, i quali venivano incaricati di nascondere ogni possibile collegamento riconducibile direttamente o indirettamente tra il sodalizio e l’ignara vittima. Inoltre, mettendo in atto il c.d. “gioco di firme” e potendo contare su una fitta rete di collaboratori, il gruppo criminale era riuscito ad assumere senza il consenso ed all’insaputa dell’Amministratore, nuovi dipendenti, tra cui lo stesso capo dell’organizzazione.
Nel corso delle indagini sono state eseguite numerose perquisizione domiciliari che hanno portato al rinvenimento e sequestro di ingente materiale riconducibile ad una pregressa illecita attività fraudolenta, nonché al rinvenimento di 30 orologi Rolex, risultati contraffatti a seguito delle verifiche da parte di tecnici specializzati.