SANITA’ – La lotta dei lavoratori del San Raffaele continua, purtroppo anche gli ingranaggi della burocrazia non conoscono sosta e mentre alcuni di loro stanno difendendo il loro posto di lavoro incatenati al cancello della clinica, ieri sono state consegnate 257 lettere di licenziamento.
Le raccomandate sono state consegnate a mano a firma di Carlo Trivelli, presidente del Gruppo San Raffaele. La procedura di licenziamento collettivo, ricordiamo, era stata avviata l’11 aprile scorso, il 28 luglio lo stesso Gruppo San Raffaele aveva chiuso il procedimento presso il Ministero del Lavoro, per poter avviare il licenziamento collettivo.
In un primo momento la procedura aveva riguardato i lavoratori di tutte le case di cura del Gruppo, nel Lazio. Poi la posizione del San Raffaele di Velletri fu stralciata e con la sentenza del Consiglio di Stato, si sta procedendo alla chiusura. I lavoratori attendono che la struttura di Montecompatri possa assorbirli ma la Asl Roma H non ha ancora rilasciato i permessi necessari così è stata negata la possibilità di trasferimento a Montecompatri dei posti letto e del personale della clinica. Il licenziamento, come si legge nella raccomandata, è efficace entro 30 giorni ed è motivato “per intervenuta soppressione del posto di lavoro e l’impossibilità di utilizzare diversamente la prestazione lavorativa”.
La lotta continua, i lavoratori attendono un incontro con la Polverini, molti politici, soprattutto della Regione Lazio si stanno interessando alla loro grave situazione. Lamentano però lo scarso interesse che sembra riservare loro la città. Qualcuno ha dichiarato che i cittadini di Velletri non hanno ancora ben chiara la situazione tantomeno la gravità nel perdere una struttura tanto importante.
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I LAVORATORI DEL SAN RAFFAELE SI INCATENANO PER PROTESTA