SPORT – Quando è arrivata la convocazione per Ilaria Betti alla finale del Campionato Italiano di Specialità che si è svolta lo scorso weekend al Pala Massucchi di Mortara l’entusiasmo era già alle stelle; solo un anno fa la ginnasta dell’Associazione Ginnastica Velitrae era rimasta vittima di un grave infortunio con la lesione totale dei legamenti del ginocchio. Lo racconta la stessa ginnasta al ritorno da Mortara con la famiglia e la sua istruttrice Alessandra Trinca: ” Ci siamo, ho qui davanti l’elenco delle ginnaste ammesse alla finale nazionale, eccolo il mio nome, Ilaria Betti ammessa al Corpo Libero.” La gara è difficilissima e prevede una prima fase di qualificazione con 72 ginnaste e solo le prime 8 passano il turno affrontando la finalissima; Ilaria si presenta alla finale del corpo libero con un esercizio premiato con il secondo punteggio ottenuto nella fase regionale. Le gare hanno inizio alle 9 della mattina di Venerdì e il turno di Ilaria è verso le 19 poiché l’ordine di gara prevede l’esibizione della ginnasta veli terna come ultima del terzo turno.
L’emozione è altissima: “”Lasciamo l’hotel alle ore 14 con l’imbocca al lupo del proprietario convinto della mia ammissione della finalissima. Arrivo sul campo di gara e il tabellone già indica i primi punteggi. L’ attesa è tanta e gli occhi sono spesso puntati sul tabellone per rendermi conto di quanto sia alto il livello di gara. Vado al riscaldamento con la certezza di non poter prendere meno di 12.200 per la qualificazione. “ Una dietro l’altra si esibiscono le migliori ginnaste d’Italia al corpo libero e prima del’esecuzione d’Ilaria il punteggio più alto è 12.750. “Eccomi, il microfono chiama il mio nome. Saluto i giudici e via il quadrato è tutto mio. La tribuna batte le mani al ritmo della musica e si lascia trasportare dalla mia esibizione”. Un minuto e mezzo è il tempo a disposizione della ginnasta per far capire ai giudici quanto vale. Fine dell’ esibizione e per ilaria ora c’è solo l’attesa dell’ uscita del punteggio sul tabellone. ” L’ attesa è lunga, viene chiamato anche il presidente di giuria, comincio a temere per la qualificazione. A un certo punto l’ applauso, il tabellone indica ILARIA BETTI 12.950, prima alle qualificazioni. Se la gara finiva qui sarei stata campionessa italiana”. Invece ora per la ginnasta c’è un giorno di riposo e domenica si ricomincia tutto da capo con le otto ginnaste più forti d’ Italia. “Giorno di riposo in giro per Vigevano, ma il pensiero è costante sulla finalissima di Domenica.” La finalissima unisce junior e senior che si alternano agli attrezzi; l’esibizione della Betti è prevista per le ore 10,40. La gara ha inizio e questa volta la ginnasta della Velitrae si esibirà per seconda. Già dal primo punteggio ci si rende conto che le valutazioni sono leggermente più basse. “Finito il mio esercizio valutato 12.250, mi siedo con gli occhi fissi sulle mie rivali che si esibiscono e successivamente sul tabellone, dopo 7 ginnaste sono ancora PRIMA quasi ci credo…….potrei essere io la Campionessa Italiana….”.
Manca una sola ginnasta e Ilaria Betti mantiene il suo primo posto in classifica. “Ultima esibizione, mi rendo subito conto che la ginnasta ha le mie stesse potenziali e infatti i giudici la pagano con un 12.300……. NOOOOOOOO”. La ginnasta della Velitrae è seconda per soli 5 centesimi di punto. “Mi viene da piangere, ma poi penso a tutto quello che ho passato quest’ anno e mi dico che in fondo posso essere felice dei risultati portati. Grandissima la mia soddisfazione per i complimenti ricevuti da tutti i migliori tecnici d’ Italia e dal nostro cittadino onorario Gianfranco Marzolla. Spero che per me questo sarà un nuovo inizio con l’intento di recuperare a pieno le forze per poter ricominciare il lavoro sui 4 attrezzi”. In effetti il secondo posto di Ilaria lascia l’amaro in bocca perché sino all’ultimo la ginnasta veliterna ha mantenuto saldamente la testa della gara. Ma poi ci si ferma a riflettere. E allora si scopre che Ilaria la sua gara l’aveva vinta già prima di esibirsi sul corpo libero a Mortara. L’aveva vinta solo per il fatto di essere arrivata a Mortara.
Ufficio stampa Velitrae