CRONACA – Dal 1997 ad oggi avevano dichiarati redditi per poche centinaia di euro, anche se in realtà frequentavano assiduamente note località sciistiche delle Dolomiti, cambiavano spesso autovetture ed avevano recentemente avviato un’attività operante nel commercio di elettrodomestici e un punto di raccolta scommesse reimpiegando i proventi derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti.
Beni del valore di oltre 1,8 milioni di euro, tra cui 7 appartamenti, 6 autovetture, 3 motocicli, 2 società e decine di conti correnti sono stati sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma nei confronti di una nota famiglia monticiana. Il sequestro, finalizzato alla confisca dei beni, arriva a distanza di circa 2 anni dai 17 arresti dell’“Operazione Aspirapolvere” che aveva smantellato un pericoloso sodalizio criminale, interamente composto da italiani, radicato nella periferia sud-est di Roma e nell’area dei Castelli Romani. Grazie ad una fitta rete di pusher il gruppo era riuscito ad “inondare” il mercato della provincia notevoli quantitativi di cocaina, hashish e marijuana con profitti notevolissimi. Le Fiamme Gialle del Gruppo di Frascati hanno fatto luce sugli affari dell’organizzazione che aveva al suo vertice due pregiudicati, padre e figlio, apparentemente impegnati nel commercio al minuto di elettrodomestici nel comune di Monte Compatri.
Dagli accertamenti patrimoniali eseguiti dai Finanzieri è emerso che i componenti del sodalizio criminale avevano un alto tenore di vita, del tutto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati al Fisco, frutto dei proventi derivanti dallo svolgimento delle attività illecite che sono stati sequestrati con provvedimento del Tribunale di Roma – Sezione per l’applicazione delle Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura della Repubblica di Velletri.