CRONACA – I Carabinieri di Anzio hanno dato esecuzione nelle prime ore di questa mattina a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Velletri, che ha disposto quattro arresti in carcere e uno ai domiciliari nei confronti di cinque persone di origine campana e siciliana ma da anni residenti nei comuni di Anzio e Nettuno, ritenute responsabili a vario titolo di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
I provvedimenti restrittivi scaturiscono da un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri ed avviata dai militari di Anzio sulla base di elementi assunti in seguito all’arresto nel dicembre del 2013 di due persone, un uomo ed una donna, per la detenzione di oltre due kg di cocaina. Nella stessa sera, nel corso della perquisizione eseguita presso l’abitazione dell’uomo, un pregiudicato di Nettuno, i militari sequestrarono anche un fucile a canne mozze, con relativo munizionamento, provento di furto consumato sempre a Nettuno nel 2009. Pochi giorni dopo, in relazione sempre al recupero dell’importante quantitativo di cocaina, i Carabinieri della Compagnia di Anzio, su provvedimento emesso dal Gip di Velletri, arrestarono anche il marito della donna, ritenuto responsabile assieme alla moglie di aver detenuto la sostanza presso la propria abitazione in cambio di un corrispettivo in denaro.
I primi di gennaio, invece, fu eseguito il fermo di un cittadino albanese, anche lui implicato nella vicenda, che si era spostato nel frattempo a Prato in attesa di ripartire alla volta del proprio paese di origine. L’attività di indagine, che si è protratta per circa 6 mesi, ha consentito di acquisire nei confronti degli indagati numerosi elementi di responsabilità in ordine ai reati contestati. In particolare sono stati effettuati vari sequestri di sostanze stupefacenti che hanno consentito di arrestare complessivamente 5 persone in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio e di recuperare in tutto circa 2,3 kg di cocaina ed 1,5 kg. di marijuana.
Gli indagati rifornivano una buona fetta del mercato della droga del litorale tra Anzio e Nettuno fino a Latina. A rendere particolarmente complesse le indagini è stata la scaltrezza dei soggetti monitorati, quasi tutti con una comprovata esperienza delinquenziale e con alle spalle numerosi ed importanti precedenti penali, per reati che vanno dal traffico di sostanze stupefacenti alla rapina, alla detenzione di armi e in un caso, all’associazione per delinquere di stampo mafioso.