CULTURA – Il Museo delle Religioni “ Raffaele Pettazzoni”, prendendo spunto dai drammatici avvenimenti che hanno coinvolto la redazione di “Charlie Hebdo” lo scorso gennaio e più recentemente la città di Copenaghen, ha voluto promuovere un incontro che fosse un reale confronto sul possibile limite alla libertà d’espressione legata alle tematiche religiose trattate nel fumetto e nella satira, e più in generale in ogni forma d’arte. L’evento, intitolato “Fumetti, Satira, Religioni e Libertà d’Espressione”, è avvenuto sabato 28 febbraio presso la sala Tersicore del Comune di Velletri alle 16.00.
Iniziata con i saluti del Sindaco Fausto Servadio e del Presidente dell’Associazione Calliope, Maria Paola De Marchis, il dibattito ha visto gli interventi del Direttore del Museo Pettazzoni, Igor Baglioni, di Ambrogio Bongiovanni, Docente di Dialogo Interreligioso alla Pontificia Università Urbaniana e al Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica di Roma, di Claudia Santi, Docente di Storia delle Religioni presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, di Mons. Vincenzo Apicella, Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Velletri-Segni, di Sr. Carol Cooke Eid, del Monastero S. Salvatore, appartenente alla Comunità al-Khalil di Cori, di Yahya Sergio Yahe Pallavicini, Imam e Vice Presidente della Co.re.is – Comunità religiosa islamica italiana. Presenti anche Roberto Mangosi, vignettista, Pietro Gorini, autore televisivo e scrittore, Gianfranco Tartaglia, vignettista, Docente di Metodologie Alternative di Comunicazione presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Fabio Santilli, Presidente del Centro Studi Gabriele Galantara, Mauro Uzzeo, sceneggiatore e regista.Suddivisi in diversi panel, gli ospiti hanno parlato dei molteplici aspetti della libertà d’espressione, collegata alla libertà di culto, alla cultura ed alla satira.
Indipendentemente dal credo religioso dei presenti, gli ospiti hanno concordato su un punto fondamentale: la violenza non è mai giustificata e va sempre condannata. Particolare importanza è stata data anche all’origine delle religioni ed alla loro evoluzione nel corso dei secoli, ad evidenziare i punti di contatto tra l’islam ed il cristianesimo, più numerosi di quanto si pensi, come hanno sottolineato l’imam ed il vescovo. Condannato il fondamentalismo religioso in ogni sua forma, che riguarda tutte le tradizioni religiose, non soltanto le “ altre”. Il dibattito ha portato alla luce come la libertà religiosa sia ancora un punto controverso: se da un lato il 97% della popolazione mondiale mostra la volontà di poter praticare la propria religione liberamente, dall’altro dal 2007 al 2012 i Paesi che subiscono restrizioni sulla libertà religiosa sono in costante aumento.
Un controsenso che fa emergere come non ci siano regole fisse o prestabilite su come comportarsi, ma che mette in luce come il ruolo chiave per la coesistenza pacifica di più religioni sullo stesso territorio sia dettata dalla coscienza di ognuno di noi; coscienza che andrebbe adoperata anche dai mezzo d’informazione di massa, in particolar modo dalla satira, che “ non vuole e non deve stare zitta”. Un concetto controverso che va inserito nel più generale “ Si decide rispetto a chi? Chi ha la versione corretta? Chi decide cosa è rispettoso?”. Da un punto di vista prettamente culturale invece è da sottolineare una profonda “ incultura” delle religioni nella società odierna: la maggior parte delle persone non conosce la propria professione religiosa, elemento al quale si potrebbe rimediare con una “ campagna di alfabetizzazione al linguaggio religioso”. Un dibattito che ha arricchito tutti i presenti ponendosi come fulcro di un incontro tra culture diverse in cui ricercare l’unione attraverso l’apprezzamento della diversità, in attesa di un prossimo evento nel quale confrontarsi e crescere insieme.
Concetta Maria Suriana