CRONACA – I Carabinieri di Velletri hanno dato esecuzione a un provvedimento cautelare nei confronti di tre soggetti di origine italiana ritenuti responsabili dei reati di usura ed estorsione. Le indagini sono partite dopo una denuncia presentata da un commerciante di Velletri lo scorso dicembre che ha consentito di scoprire un giro di usura sul territorio.
La vittima stretta tra la morsa dei debiti e le difficoltà economiche sempre più ingenti, si è visto costretto nello scorso mese di aprile 2014 ad affidarsi ad un soggetto, già noto alle forze dell’ordine, che le ha prestato a titolo di “favore” la somma contante di euro 10.000, richiedendo la restituzione dell’importo con rate mensili e applicazione di tassi usurari ben oltre la somma prestata. Sin da subito la richiesta di restituzione del credito è apparsa esagerata. Il soggetto infatti, ha preteso interessi che hanno superato il tetto dei 10.000 euro iniziali.
La vittima è stata costretta anche a cedere un’autovettura in cambio di una rata non versata. Anche quando l’usuraio è finito in prigione per pregresse vicende giudiziarie, altri due soggetti a lui affiliati hanno continuato a seguire gli interessi reiterando le intimidazioni per recuperare il credito dalla vittima fino a quando le richieste di denaro, diventate impossibili da sostenere, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri, ha consentito in pochi mesi di far emergere un vero e proprio giro di usura e di appurare la connivenza tra i tre personaggi nonché il ruolo di ognuno di essi: il detenuto un romano di 33 anni impartiva ordini ai suoi due “soci “ di 44 e 25 anni di Velletri che, liberi di muoversi sul territorio, si facevano portavoce delle richieste dal carcere per recuperare le somme di denaro. Le perquisizioni sono state eseguite in Roma e Velletri ed estese anche ai locali della casa circondariale. Nell’istituto penitenziario di Velletri, con l’ausilio della personale della Polizia Penitenziaria è stato rinvenuto un telefono cellulare utilizzato da un detenuto per i contatti con l’esterno.
L’operazione che ha portato all’arresto dei tre usurai, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Velletri Dott. Francesco Prete, è un importante segnale per i cittadini onesti ed in particolare per i commercianti che operano sul territorio affinché trovino il coraggio di denunciare qualsiasi forma di sopruso dovessero subire.