La Vjs Velletri presenta il 1° Torneo “Clelio Busini”

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La commozione di Enzo Taddei

La commozione di Enzo Taddei

SPORT – In una Sala Tersicore popolata da una quarantina di cittadini si è tenuta la presentazione del 1° Torneo “Clelio Busini”, organizzato dalla società Vjs Velletri. A dare il benvenuto a tutti è stato il direttore generale Roberto Bruni: “Non ho avuto la fortuna di conoscere Busini, ma quando parli di Vjs Velletri nei suoi anni d’oro si fa inevitabilmente il suo nome. Era senz’altro un simbolo, una grande persona. Il presidente Scaccia mi ha chiesto di fare come regalo alla città il Torneo Busini insieme a lui ed eccoci qui. Ringrazio anche Adelma e Simonetta, le figlie, oltre al presidente stesso”. Ringraziamenti sono andati anche al Comune per i patrocinio e la disponibilità mostrata senza battere ciglio. Dopo il dirigente rossonero ha preso la parola in nome dell’amministrazione comunale l’assessore Sergio Andreozzi, da sempre vicino al calcio prima come giocatore e poi come tifoso e genitore: “Porto i saluti di amministrazione, Sindaco e Vice. Per noi era doveroso partecipare a quest’evento per riconoscere i meriti del presidente Busini, che personalmente ho incontrato da giocatore e tifoso. Inoltre si premia il suo ricordo con l’attività migliore, che è quella dei giovani.

Di lui posso dire che era una figura appassionata, un presidente che metteva la Vjs al primo posto ed è giusto che lo onorino dei ragazzi che hanno una passione pura per il calcio. Il suo amore per la città non fu comune”. L’assessore ha poi assicurato la società sul proprio impegno – e quello dell’amministrazione – riguardo la sistemazione degli spogliatoi, a cui va ridata dignità, per renderli più fruibili a tutte le realtà sportive veliterne. D’impatto, invece, l’intervento del presidente Benedetto Scaccia: “Essendo io proveniente da una famiglia di estrazione contadina – ha esordito il patron – quando si veniva a Velletri per comprare prodotti per la campagna o per la vigna si andava da Clelio. Egli era un’istituzione nel calcio e nel commercio, me ne parlava sempre mio padre. E’ poi un presidente che ha messo del suo per la Vjs e in parte in ciò mi rispecchio, perchè è facile fare i presidenti con i soldi degli altri. Busini ha tolto alla famiglia per dare a tanti ragazzi di Velletri la possibilità di avvicinarsi a questo splendido sport”. Una nota è andata anche ad un episodio definito dal numero uno veliterno spiacevole: “Non credevo ai miei occhi quando ho saputo che ai funerali di quest’uomo non ha partecipato nessuna delegazione ufficiale della Vjs Velletri: la ritengo una cosa gravissima, mi si è stretto il cuore”.

Poi un pensiero ad un modo degno di ricordare Busini, appunto il torneo: “Al fianco dell’attuale DG ho trovato una spalla per mettere su questo Torneo per bambini, persone sane e anime innocenti della società, che vedono il calcio per divertimento. Ringrazio tutti: vedo davanti a me persone conosciute o nuove, ma siete gente che dagli occhi lascia trasparire l’amore per Clelio Busini a cui dedico un forte applauso”. Un semplice ma importante “grazie” è stato detto dalle figlie Simonetta e Adelma, che hanno confermato come il loro papà sarebbe stato felice a sapere di un simile evento. Spazio successivamente al responsabile del Settore Giovanile Massimo Canini – che ha spiegato modalità, squadre, incontri e regole del Torneo da cui usciranno tutti vincitori – pronunciando una frase significativa: “Clelio Busini è stato il mio primo presidente, ma anche il primo che mi ha pagato per giocare a calcio”. Una cosa semplice che però lascia intendere come i tempi siano cambiati: oggi si batte cassa senza alcun problema, mentre prima ricevere un compenso per giocare era considerata una cosa marziana. Dopo la parte organizzativa sono intervenute varie persone del pubblico: Massimo Greci (“Con Busini il calcio era diverso, erano diverse le persone, era diversa Velletri, ma ho visto giocatori che nella serie B attuale sarebbero sprecati”), Vincenzo Proietti (“Con Clelio ho vissuto una fase da calciatore ed una da allenatore, quegli anni mi hanno cambiato la vita”), Enzo Taddei – autore di un gol decisivo contro il Treviso per la vittoria del titolo nazionale Berretti – con la parola rotta dal pianto commosso ed emozionato (“Busini è stato un compagno di scuola e di vita, lo ringrazio tanto per tutto quello che mi ha insegnato”) e infine il capitano Luca Di Lazzaro (“Esordii con il Tor Sapienza (finì 1-1) sbagliando un gol clamoroso. Clelio mi disse che la domenica successiva avrei segnato e infatti realizzai il gol vittoria”).

Brevi interventi anche per Massimo Colongi (“Ci ha legato in quel periodo una scuola di vita”) e Fabrizio Busini, nipote di Clelio, che ha definito suo zio “un grande”. Il bomber Alberto Di Meo, uno dei giocatori più forti mai avuti dalla Vjs e amico di Busini, non è potuto essere presente per una brutta influenza ma ha lasciato un messaggio telefonico. Saluti sono arrivati anche da Maurizio D’Este e Stefano Colantuono, ex allenatore dell’Atalanta in A ed esordiente proprio con Busini alla Vjs. Altri modi di vivere, di intendere il calcio, a metà tra amore, fantasia e scarpini sporchi di terra o d’erba. E davvero ci si riempie il cuore – come ha dichiarato il presidente Scaccia a fine conferenza – nell’ascoltare testimonianze reali di una vita che fu, ed è ancora lì dietro l’angolo, ad insegnare qualcosa che solo i più onesti ed appassionati tifosi della Vjs Velletri possono fare propria nascondendola nel proprio cuore.

Comunicato stampa

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