CULTURA – Nell’ambito delle iniziative promosse per commemorare il Ventennale della scomparsa di Italo Alighiero Chiusano, illustre germanista, scrittore, giornalista e uomo di cultura, l’Associazione a lui dedicata presenta un grande evento che vedrà protagonisti due grandi intellettuali italiani. Venerdì 10 aprile 2015 alle ore 18 nelle Scuderie Aldobrandini del Comune di Frascati Paolo Mauri e Vito Mancuso animeranno la conferenza su Chiusano: Uomo e scrittore.
Paolo Mauri: critico letterario e giornalista, è collaboratore e responsabile della pagina culturale di “La Repubblica”. Accanto alla attività giornalistica continua a coltivare quella di critico letterario con una lunga serie di monografie di scrittori ma anche di scrittori-pittori. Vito Mancuso: è un importante e stimato teologo italiano. E’ stato docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011.
«A nome dell’Amministrazione Comunale di Frascati desidero ringraziare la famiglia Chiusano e tutti i membri dell’Associazione Italo A. Chiusano per aver promosso e organizzato una serie di iniziative finalizzate a commemorare un grande scrittore, un uomo di vasta e profonda cultura, germanista illustre, stimato dai più importanti scrittori e intellettuali di livello internazionale – dichiara la Consigliera delegata alla Cultura Francesca Neroni -. Italo Alighiero Chiusano scelse Frascati come sua residenza elettiva e di questo la Città è orgogliosa. Siamo onorati quindi di ospitare questo primo importante appuntamento, che vedrà la presenza di due suoi amici, scrittori e giornalisti di fama come Paolo Mauri e Vito Mancuso».
Italo Alighiero Chiusano (10 giugno 1926 – 15 febbraio 1995) è stato un illustre e apprezzato germanista, scrittore e uomo di grande cultura, in contatto con alcuni tra i pensatori e intellettuali più influenti del Novecento. Raffinato traduttore tra gli altri di Thomas Mann, Franz Kafka, Friedrich Dürrenmatt, Heinrich Böll, Thomas Bernhard e dallo spagnolo Santa Teresa D’Avila. Fece conoscere in Italia la letteratura e la drammaturgia tedesca tra cui l’opera di Ödön von Horváth.
Le sue opere sono state tradotte in francese, portoghese e tedesco. Malgrado la sua levatura intellettuale internazionale, Italo A. Chiusano era una persona semplice e schiva, che amava profondamente Frascati e la descrisse in alcune delicate e bellissime liriche, per la tranquillità che infondeva nel suo animo, ricca di bellezza e di fascino letterario, essendo stata tra il Settecento e l’Ottocento una delle tappe del Grand Tour – il viaggio di formazione della nobiltà e dei ceti benestanti europei – e dove tra gli altri aveva soggiornato anche Goethe, di cui Chiusano scrisse una fondamentale biografia e tradusse e adattò una pièce per il Piccolo Teatro di Milano, diretto da Giorgio Strehler. La sua duttilità creativa fu premiata da importanti riconoscimenti quali: per la germanistica il Premio Inter Nationes 1979, per la narrativa il Premio Selezione Campiello e per la drammaturgia il Premio Ugo Betti. Tra le sue numerose collaborazioni ricordiamo quelle con la Rai Tv, La Repubblica, L’Osservatore Romano, la Radio Svizzera Tedesca, il Piccolo Teatro di Milano, Famiglia Cristiana.
Scelse come patria elettiva Frascati, dopo aver passato l’infanzia e la giovinezza in giro per Europa, Sud America e Africa a seguito del padre, diplomatico di carriera. Inoltre la cittadina tuscolana era al centro di una piccola colonia di intellettuali e scrittori, di cui molti di area tedesca, di caratura mondiale come Michael Ende, autore de “La Storia Infinita” e Luise Rinser, autrice di “Ich bin Tobias” e “L’asino nero”. Frascati per Chiusano fu la città ideale. Perfetta perché concentrava tante cose in una: possedeva la tranquilla lontananza dai salotti letterari, le vestigia del passato antico e i fasti di quello tardo rinascimentale e barocco. Inoltre aveva la salubrità dell’aria e della qualità della vita, di fondamentale importanza per lui che si era ammalato di cuore durante gli anni della guerra. Nella sua casa di Frascati vennero a trovarlo i suoi più cari amici e colleghi tra i quali il premio Nobel Heinrich Böll.