Latina, in anteprima nazionale il nuovo spettacolo teatrale di Luca De Bei “Nessuno muore”

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CULTURA – “Nessuno muore”, il nuovo spettacolo di Luca De Bei, arriva in anteprima nazionale il 29 Aprile 2015 nell’ambito della rassegna LIEVITO a cura di Rinascita Civile. Dopo il grande successo de “Le mattine dieci alle quattro”, presentato proprio a Latina nel 2012, il regista ha deciso di debuttare proprio nel capoluogo pontino con la sua nuova fatica prodotta dal Teatro della Cometa e da Neraonda.

«“Nessuno muore” – spiega De Bei – è un testo con otto personaggi che incrociano le loro vite e i loro destini in un microcosmo variopinto. Un testo che affronta, anche con ironia, argomenti come la censura, la libertà, la violenza, la diversità, la solidarietà, la malattia, l’alienazione, la speranza, la solitudine, il degrado di una società che non sembra più in grado di offrire possibilità agli individui che la compongono. La sfida risiede nel tentativo di creare uno spettacolo che appassioni e diverta il pubblico, fornendo però anche spunti di riflessione sui tempi che viviamo».

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Ricco il cast di giovanissimi interpreti già conosciuti dal grande pubblico della fiction italiana: Alessandro Marverti (“Romanzo Criminale”), Federica Bern (“Grand Hotel”), Arianna Mattioli (“A un passo dal cielo”), Giulio Forges Davanzati (“Piper”), Chiara Augenti (“Tre metri sopra al cielo”), Andreapietro Anselmi (“Romanzo di una strage”), Maria Vittoria Argenti (“La Narcotici”), Michele Balducci (“Francesco”) saranno i protagonisti della girandola di emozioni sapientemente orchestrata da Luca De Bei. Le scene sono opera di Lorena Curti, i costumi di Lalla Sabbatella, le luci di Marco Laudando e le videoproiezioni di Marco Schiavoni. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro della Cometa di Roma a Maggio ed è prevista una tournee per la prossima stagione.

Il debutto in anteprima a Latina è stato fortemente voluto e organizzato dall’Associazione Culturale a-tensione. Arianna Mattioli e Alessandro Marverti, che con Maria Belli hanno fondato quattro anni fa l’Associazione, sono presenti nell’operazione nella duplice veste di attori e organizzatori.

«Dopo Itinerarte, la rassegna del 2013 che ha avuto un grande successo di pubblico e critica, volevamo tornare a Latina – affermano Mattioli e Marverti -. All’epoca organizzammo il tutto grazie al sostegno di Massimo Negri, una persona a noi cara che non c’è più e che teneva molto a questa città. Ci ha insegnato molto, ci ha insegnato a lottare per cercare di diffondere le nostre idee attraverso l’arte, a far sentire la nostra voce. Questo spettacolo, qui, in questo teatro, in qualche modo glielo dovevamo.  Il titolo dello spettacolo nasce da una frase che Luca vide scritta su di un muro che diceva “Nessuno muore se vive nel cuore di chi resta” e questo per noi è “restare”. È poi un grande onore essere all’interno di Lievito, un appuntamento ormai ricorrente che cresce di anno in anno e ha un cartellone ricco di eventi di altissimo livello».

«La gioia di debuttare nella mia città è immensa: non avrei potuto chiedere un regalo più grande per il mio compleanno che cade in quel periodo – confessa Arianna Mattioli anche attrice dello spettacolo – E il regalo più grande so che me lo faranno i miei concittadini che sono certa sosterranno il nostro lavoro con la tenacia che li contraddistingue. Perché Latina non è solo scandali sui giornali e modelle da copertina, Latina è una città che chiede cultura e aggregazione e Lievito ne è un esempio». L’appuntamento è il 29 Aprile al Teatro Cafaro, dalle 19 aperitivo e musica nel Foyer, dalle 21 lo spettacolo. Info e prevendite: Lorena Curti  334 1880957 – Biglietti: 15 euro intero – 10 euro ridotto  (Studenti e ruppi)

 Sinossi

 “Nessuno Muore” racconta le storie di otto personaggi che si incrociano sul palcoscenico, componendosi e ricomponendosi sempre in scene a due, così che lo spettatore comprende i legami che li uniscono, e le dinamiche tra di loro man mano che procede lo spettacolo. Si arriva così a comporre un puzzle, uno spaccato di vita contemporanea basato su rapporti burrascosi, alienati, in conflitto aperto o sotterraneo, ma in situazioni in cui alberga anche ironia, dissacrazione, leggerezza. Sono rappresentati così i nostri tempi, futili e impegnativi al tempo stesso, i disagi del vivere, di relazionarsi, di capire quale sia lo scopo di questa esistenza così frenetica ma spesso così priva di significati. Su tutto, un occhio impietoso, ma anche benevolo: quello di un drammaturgo che non intende giudicare nessuno; ma che vuole dar vita ai suoi personaggi nella certezza che abbiano sempre e comunque il diritto di esistere e di raccontare se stessi.

 

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