CRONACA – I Carabinieri di Velletri hanno dato esecuzione ad un decreto di confisca dei beni, secondo la legge antimafia, emesso dal Tribunale Ordinario di Roma nei confronti di due fratelli Igor Capasa. di 40 anni e Simone Capasa di 32 anni già tratti in arresto nell’ottobre 2012 a seguito dell’operazione convenzionalmente denominata “PARIS” condotta dai militari della Compagnia di Velletri e finalizzata alla repressione dello spaccio di stupefacenti.
Sul conto dei due fratelli è stata condotta una complessa indagine patrimoniale tesa a ricostruire la pericolosità sociale e la palese sproporzione tra i redditi dichiarati e quelli accumulati, verosimilmente di illecita provenienza, accertando la sproporzione tra il patrimonio accumulato e quanto dichiarato ai fini fiscali e verificando come gli stessi abbiano tratto abitualmente sostento dalle proprie attività illecite e come i beni accumulati costituiscano direttamente il provento di esse.
Dal decreto di sequestro, già notificato nel maggio 2014 e dall’attuale decreto di confisca, emerge che i due uomini sono persone socialmente pericolose, che vivono dei proventi delle loro illecite attività, che costituiscono minaccia attuale e concreta per l’ordine e la sicurezza pubblica, che utilizzano attività commerciali fittizie per coprire i loro illeciti traffici ed in contatto con pregiudicati. Elemento di maggiore rilievo emerso dalle indagini patrimoniali, è di certo quello della evidente sproporzione tra i beni posseduti, le entrate percepite ed il tenore di vita appurato. A fronte di dichiarazioni dei redditi nulle gli stessi erano di fatto in possesso di una notevole quantità di denaro e beni immobili.
Il Decreto dispone nei confronti dei due fratelli e della moglie di uno dei due, la confisca dell’intero patrimonio costituito da 4 appartamenti ubicati a Santa Marinella e Sabaudia, 1 conto corrente bancario, 2 libretti nominativi postali e 2 conti correnti postali, 7 autovetture ed un motociclo ed 1 ditta individuale, per un valore complessivo di circa 1.150.000 di euro. Nei confronti dei tre, il Tribunale ha disposto anche la misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nei rispettivi comuni di residenza per la durata di 3 anni.