Roma, Mafia Capitale ha diretto anche i lavori di restauro dell’aula consiliare “Giulio Cesare”

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Un'immagine dell'aula Giulio Cesare in Campidoglio

Un’immagine dell’aula Giulio Cesare in Campidoglio

CRONACA – La Guardia di Finanza di Roma ha arrestato sei persone tra i quali un alto dirigente in servizio alla Sovrintendenza dei beni culturali di Roma Capitale che avrebbe favorito l’imprenditore romano Fabrizio Amore nell’iter procedurale per l’aggiudicazione di gare pubbliche.

Tra le gare “truccate” scoperte dalla Finanza, vi è quella relativa al restauro dell’aula Giulio Cesare del palazzo Senatorio, aula dove si riunisce il consiglio comunale della Capitale, che è stata affidata a trattativa privata all’imprenditore Amore, risultato coinvolto anche nell’inchiesta “mafia capitale”. Dagli accertamenti eseguiti è emerso come l’imprenditore arrestato fosse più che sicuro dell’aggiudicazione della gara, avendo stipulato contratti ed effettuato pagamenti in acconto ai subappaltatori alcuni giorni prima dell’apertura delle buste contenenti le offerte.

La rete di conoscenze che l’imprenditore vanta all’interno degli uffici di Roma Capitale è risultata alquanto estesa e ramificata poiché lo stesso, tramite sue società, controllate da società lussemburghesi, ha concesso in locazione al Comune due strutture residenziali in zona Ardeatina per la gestione delle emergenze abitative della Capitale. Il comune di Roma ha pagato per diversi anni canoni di locazione particolarmente elevati, pari a circa 2.250 euro al mese, per ogni mini appartamento. Nel corso delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Romasi è anche accertato che alcune unità immobiliari, anziché essere destinate alle emergenze abitative, così come previsto nel contratto di locazione, sono state utilizzate dall’imprenditore per fini propri. Le indagini hanno consentito di ricostruire una imponente evasione fiscale, per oltre 11 milioni di euro, attuata dall’imprenditore e dai suoi collaboratori, attraverso un gruppo di società residenti, controllate da imprese estere con sede in Lussemburgo.

A seguito dell’esecuzione di intercettazioni telefoniche e di numerose perquisizioni locali nei confronti di imprese, studi legali e commercialisti, nonché presso abitazioni di persone fisiche sono stati acquisiti molteplici elementi di prova in ordine alla riconducibilità in termini di proprietà e gestione delle società residenti ed estere in capo all’imprenditore arrestato. I reati contestati sono quelli dell’associazione a delinquere, truffa aggravata e continuata in danno del comune di Roma, falso, turbativa d’asta, emissione e utilizzo di fatture false, indebite compensazioni d’imposta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte con l’aggravante del reato transnazionale, commesso in Roma, Lussemburgo e altrove. Allo stato delle indagini sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria altre venti persone nonché, in riferimento al reato di truffa per la percezione di indebiti canoni di locazione, sono state segnalate tre società per la responsabilità amministrativa dipendente da reato.

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