SPORT – L’Atletico Morena comincia a muovere i primi passi in vista del secondo anno consecutivo di Prima categoria. La squadra dei patron Enzo e Mauro Fabrizi si è affidata in tutto e per tutto alle intuizioni del direttore generale Sandro Serafini e del suo collaboratore Andrea Aquilanti, senza dimenticare il fondamentale supporto di mister Fabio Branchini. I tre saranno a colloquio venerdì in un summit per definire le strategie di mercato e anche per mettere a punto i tasselli organizzativi che andranno ad incastrarsi a cominciare dal prossimo 24 agosto, giorno di inizio della preparazione (da effettuare in sede, presso il campo intitolato ad Amedeo Fabrizi).
Nel frattempo, però, sono arrivati i primi tre annunci ufficiali: innanzitutto il club capitolino ha “chiuso” la porta affidandosi all’esperienza di Gianluca Di Gennaro, estremo difensore classe 1987 che è fermo da due anni per motivi lavorativi, ma che due stagioni fa ha giocato con il Cynthia in serie D e ha un passato tra i professionisti. Un nome importante che serviva per sostituire un doloroso addio, quello di Alberto Galassi che per motivi di lavoro ha lasciato l’Atletico Morena e che era certamente uno dei pezzi forti della squadra biancoceleste. Gli altri due innesti ufficiali portano ai nomi di Daniele Matera, mezzala classe 1992 (o anche trequartista in caso di bisogno) che arriva dalla Roma VIII, e di Andrea Mastracchio, che in realtà già l’anno scorso aveva giocato in prestito con l’Atletico Morena, ma che ora è stato rilevato totalmente dal Real Tuscolano.
L’organico, ovviamente, subirà qualche modifica rispetto alla scorsa stagione e per questo l’Atletico Morena vuole ringraziare alcuni suoi ragazzi che hanno costruito delle belle pagine di sport con la maglia del club capitolino. Oltre al già citato Galassi, non faranno parte del nuovo Atletico Morena Matteo Marconi, Gianluca Di Marzio, Fabio Ferretti, Mirko Micocci e lo storico capitano Andrea Albilli. Quest’ultimo farà parte comunque dello staff tecnico e coronerà il suo sogno di rimanere all’interno della squadra con cui ha condiviso un’intera (o quasi) vita sportiva.