CULTURA – Verrà inaugurata venerdì 11 settembre 2015 alle ore 18 la mostra personale di Marta Czok all’interno di Palazzo Sforza Cesarini. La mostra, a cura di Diana Alessandrini, in collaborazione con l’Assessorato al Turismo e Beni Culturali del Comune di Genzano di Roma, ha per titolo (R)evolution, un gioco di parole a metà tra rivoluzione ed evoluzione. La rivoluzione, a riprendere i temi più forti dei dipinti di Marta Czok, quelli sulla guerra, sul potere e il suo abuso, ma anche l’evoluzione, riferita alla società che cambia, ai suoi equilibri, alla famiglia come pure all’arte contemporanea.
«L’arte di Marta Czok serve a suonare la sveglia – scrive Diana Alessandrini. – Dietro un’estetica raffinata e gradevole e una pittura di grande sapienza, che oggi ha per protagonisti talvolta personaggi storici, le cui vite sono tuttora attuali, talaltra caricature di governanti sformati dall’abuso di potere, dice ciò che nessuno vuole ascoltare. Lo fa non perdendo mai il sorriso. Perché l’ironia è, insieme alla vis polemica, la forza di questa grande artista».
Così si passa da dipinti come Global Crisis, Summit Conference, sulla leggerezza con cui i politici sembrano affrontare le tragedie degli altri paesi, ad altri sulla questione della donna nella società, come in Testa, che raffigura una donna con indosso una parrucca stile Maria Antonietta e una struttura complicata che le permette di sorreggere la testa: «La maggior parte delle innovazioni di moda per le donne sono state create per ridurne la possibilità di movimento, dai tacchi molto alti ai corpetti stretti, alle gonne immense», spiega Marta Czok. «Le donne dovevano restare al loro posto, o, in pratica, non dovevano avere la possibilità di scappare via». Similmente ironico, in un modo diretto, quasi crudo, è Happy Families, che raffigura due coppie all’interno di una casa. Il tetto ricorda le case disegnate dai bambini e richiama il sogno del Principe Azzurro, ma i volti, quelli dei duchi di Urbino e dei coniugi Van Eyck, sono tetri e burberi e la casa, di fatto, è sull’orlo del precipizio – «un po’ come la realtà quotidiana nella stragrande maggioranza dei casi».
L’arte di Marta Czok è dunque «un’arte senza confini, che respira della maestosità classica, del miniaturismo fiammingo, del caricaturismo espressionista e – provocatoriamente – del colorismo pop che “ravviva” la struggente monocromia del suo amato grigio, parla attraverso enigmi e rebus. Una volta risolti, non si può restare indifferenti». La mostra rimarrà aperta fino al 18 ottobre 2015.
Marta Czok
Di origini polacche, Marta Czok è nata a Beirut (Libano) nel 1947. Nel 1948 si è trasferita con la famiglia a Londra, dove ha terminato gli studi accademici alla St Martin’s School of Art, partecipando più volte alla Royal Academy Summer Exhibition. Vive in Italia dalla metà degli anni Settanta. Negli ultimi 30 anni ha esposto le sue opere in Europa e America collaborando anche al progetto Alitalia per l’Arte.