CRONACA – Anche il reparto di Pediatria dell’ospedale Regina Apostolorum di Albano è destinato a chiudere. Nonostante le numerose proteste, inviate con lettere ufficiali, di genitori e anche di medici, la Asl Roma H avrebbe avviato l’iter per chiudere il reparto. La Pediatria del Regina Apostolorum finora si è occupata di primo intervento, servizi di day hospital e degenza ordinaria dei bambini, coprendo ben 16 posti che coprivano efficacemente i bisogni del territorio dei Castelli, evitando eccesso di trasferimenti alla Asl, negli ospedali della Capitale. Pubblichiamo la lettera dei genitori, inviata al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti:
“Invitiamo il Presidente Nicola Zingaretti prima di firmare con la controparte il Decreto di chiusura del 13/7/2015 di modificare l’ allegato Tecnico con un accordo, che prevede un numero congruo di Posti letto della Pediatria visto che lo stesso ha autorizzato all’esercizio la Struttura con Decreto numero 47 del 17/11/2014, e precisamente dopo l’emanazione del Decreto del 30/10/2014 per la riorganizzazione Sanitaria e visto che i posti letto nella provincia sono inferiori al 3 per mille.
Noi Mamme invitiamo pubblicamente il Presidente, a rettificare l’ allegato Tecnico del Decreto 412 del 26/11/2014 che è stato emanato per rettifica una settimana dopo l’autorizzazione ed accreditamento della struttura di Pediatria e stranamente non è stato rettificato per l’ autorizzazione della Pediatria come era ovvio dalle sue decisioni. Facciamo un appello accorato per intervenire in tal senso ed i complimenti a lui perché sta mettendo in ordine i conti che saranno a breve in pareggio con le riorganizzazioni che ha effettuato nel Pubblico Impiego, come recita il Verbale del Tavolo Tecnico del 23/03/2015, senza bisogno di chiudere la Pediatria. Egregio Presidente il destino dei nostri figli è nelle sue decisioni. Il Comitato civile delle Mamme dei Castelli Romani. Nei prossimo giorni sono previste alcune proteste di piazza e un incontro che verrà chiesto dai genitori con i sindaci di Albano e dei paesi vicini”.
