ATTUALITA’ – “Una vittoria di Pirro”, così ha definito il Sindaco di Velletri Fausto Servadio, l’accoglimento, da parte del Tribunale Amministrativo, della richiesta di annullare il decreto 62 tramite il quale la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, aveva chiuso il San Raffaele di Velletri.
“La cosa grave – ha affermato il Sindaco nella dichiarazione che ci ha rilasciato in esclusiva – è che la situazione è sempre la stessa e rimane grave. Il territorio dal punto di vista sanitario è in sofferenza. Noi invitiamo la Regione, anche alla luce dell’ottimo risultato ottenuto, di riportare immediatamente i 200 posti letto che sono stati tolti a Velletri.
Sarebbe l’unico atto giusto che la Regione possa compiere e non certo avviarsi verso un ricorso al Consiglio di Stato, contro di noi. L’ospedale di Velletri è sceso da 300 posti letto a 70, la clinica San Raffaele è stata chiusa e il Tar ha dato ragione a noi. L’unica cosa che può fare, ripeto, è ristabilire il giusto equilibrio dell’offerta sanitaria, almeno quella minima, che è 3 posti letto per mille abitanti, questo sarebbe l’unico atto serio e conseguenziale a ciò che è accaduto e dovrebbe farlo per i cittadini”.
Per quanto riguarda “le voci interne” alla clinica San Raffaele, Bruno Ruscio, ingegnere della struttura e uno dei lavoratori portabandiera della lotta per la riapertura della clinica, ha dichiarato che i vertici del Gruppo San Raffaele attendono ancora il pronunciamento della commissione della Regione Lazio che ha supervisionato la regolarità della struttura. “Noi non abbiamo mai abbandonato la lotta – ha affermato Ruscio – abbiamo lasciato il tempo di lavorare alla commissione che ancora non fa sapere nulla riguardo alla verifica effettuata, ma certo prima o poi dovranno tirare fuori i documenti.
Sono atti pubblici e abbiamo per questo, chiesto anche un sollecito alla Procura della Repubblica. Sappiamo però che la stessa commissione non aveva trovato nulla che potesse impedire la riapertura del San Raffaele di Velletri. Adesso quello che la Regione può fare e deve fare è restituire la giusta offerta sanitaria a Velletri, interrompere questa politica aberrante che sta impoverendo un territorio di 200mila abitanti. Per quanto riguarda l’altro gravissimo problema del mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori di Montecompatri, anche questa è una colpa che, a parer mio, ricade sulla Regione e sulla Asl”.