CRONACA – I Carabinieri di Ardea hanno arrestato un intero nucleo familiare di origine calabrese, e precisamente della provincia di Catanzaro, composto da un 47enne, con precedenti, dalla moglie 40enne e dalla figlia 20enne, entrambe senza precedenti penali, tutti residenti a Pomezia ma domiciliati ad Ardea. I tre arrestati dovranno rispondere di ricettazione e di detenzione abusiva di armi e munizionamento da guerra. I Carabinieri della Tenenza di Ardea, dopo alcuni servizi di appostamento hanno deciso di far scattare il blitz effettuando un’accurata perquisizione personale e domiciliare.
Durante il controllo i Carabinieri hanno rinvenuto un vero e proprio deposito di armi di vario tipo, tutte in buono stato di conservazione e complete di diverso munizionamento. In particolare hanno sequestrato due pistole e due fucili provento di furti in abitazione e di una rapina in danno di un cacciatore, verificatisi negli ultimi anni fra Ostia, Pomezia, Ardea e Nettuno; entrambe le pistole avevano addirittura il caricatore inserito ed il colpo in canna, pronte per essere utilizzate. Una delle pistole, infatti, era detenuta nella stanza della ragazza che la teneva occultata su una libreria fra i peluche del figlio di circa due anni. Le altre armi, invece, erano conservate in altri locali dell’abitazione, dislocata su due livelli, a conferma che l’intero nucleo familiare era ben consapevole delle armi che detenevano in casa.
Durante la perquisizione i militari hanno inoltre rinvenuto tre pistole scacciacani, fedeli riproduzioni di armi comuni da sparo, un lampeggiante blu simile a quello in uso alle Forze dell’ordine e, nel giardino del villino, persino una bomba a mano di fabbricazione Jugoslava, offensiva ed attiva, riconducibile al periodo successivo alla II Guerra Mondiale. Per questo motivo si è reso necessario anche l’intervento degli artificieri del Comando Provinciale di Roma che hanno recuperato in sicurezza l’ordigno. Tutto il materiale sequestrato sarà ora vagliato attentamente; in particolare le armi saranno sottoposte ad accertamenti tecnici presso il Ris di Roma, al fine anche di verificare se siano state utilizzate per compiere azioni delittuose. Al termine di tutti gli accertamenti i Carabinieri hanno così arrestato i due coniugi e la figlia, sottoponendo le due donne agli arresti domiciliari anche in virtù del fatto che la ragazza è in avanzato stato di gravidanza. I Carabinieri ora indagano per comprendere a che titolo e per quale fine questo arsenale fosse detenuto dai tre soggetti.