CULTURA – Villa Bernabei, recentemente restituita ai cittadini di Velletri, giovedì 7 giugno alle ore 18:00 sarà il palcoscenico della presentazione dell’ultimo romanzo di Aurelio Picca, dal titolo Addio.
Il saluto più estremo che lo scrittore ha dato, in maniera forte e al tempo stesso romantica agli anni sessanta, l’epoca in cui l’alter ego di Picca, Carlo, passa dall’infanzia all’adolescenza vivendone pienamente, gioie, dolori, scoperte e contraddizioni. E gli anni sessanta per l’Italia si chiudono un po’ alla stessa maniera: il sessantotto vivrà l’esplosione delle manifestazioni di piazza degli studenti e dei lavoratori per un futuro migliore, nel sessantanove saranno peggiori esplosioni a far diventare amaramente adulta l’Italia.
Iniziano gli anni di piombo che si concluderanno solo nei primissimi anni ’80 e avranno il loro culmine con il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro.
Aurelio Picca ha dedicato il romanzo non solo agli anni ’60 e alla loro tragica fine ma anche alla parola che da il titolo al libro. Una parola che, confessa, lo ha sempre affascinato, emozionato e per la quale ha sempre cercato di dare uno spazio importante. C’è riuscito ricostruendo, anche in maniera romanzata appunto, un arco temporale fondamentale per il nostro Paese. In una biografia di fantasia, straziante, possiamo ripercorrere un’epoca che è passata dall’energia allegra, spensierata e colorata ad un’altra ricca di conflitti politici e sociali che hanno ucciso per sempre l’età dell’innocenza. Non più le auto veloci, le moto, i gruppi musicali, con il sessantanove arriveranno gli omicidi delle Brigate Rosse, la Roma macchiata di sangue dalla Banda della Magliana, le corse delle volanti della Polizia lungo le strade per raggiungere i luoghi di qualche orrida strage.
Addio è il romanzo per chi ha perso la giovinezza eppure ancora vorrebbe riviverla e forse riuscire a trattenerla, miracolo riuscito ad Aurelio Picca, in 180 meravigliose pagine.
Raffaella Feraco