CRONACA – Sono giunte al termine le indagini preliminari portate avanti dalla Procura di Velletri riguardo agli abusi edilizi scoperti e denunciati a Frattocchie, nell’area archeologica di Bovillae. La zona, che fa parte del Comune di Marino, è sottoposta a vincoli archeologici e paesaggistici che dovrebbero regolare e limitare strettamente la costruzione di edifici.
Ciononostante, negli ultimi tre anni, i resti del Circo romano di Bovillae, uno dei sei stadi più grandi e importanti dell’antica urbe, sono stati deturpati in maniera cospicua. Intorno ai Carceres, le arcate in peperino da cui partivano i cavalli nell’antico luogo di svago e culto, sono ora presenti varie costruzioni illegali, per le quali sette persone sono state rinviate a giudizio.L’inchiesta mira a far luce sia sulle autorizzazioni rilasciate dall’Ufficio Urbanistica marinese, che sulle inadempienze della Soprintendenza per i Beni archeologici, che non avrebbe vigilato adeguatamente sugli abusi in atto.Fra gli indagati, dunque, sono presenti anche funzionari, dirigenti e rappresentanti del Comune.
La notizia si configura come una svolta importante per la tutela del patrimonio storico-archeologico locale. La ricchezza che questi luoghi racchiudono, infatti,risulta purtroppo ancora poco conosciuta e valorizzata. Quelli di Bovillae, a tal proposito, sono gli unici Carceres di un Circo romano ancora in piedi in tutto il mondo. Appare perciò facilmente comprensibile come scempi edilizi di tale portata possano rischiare di compromettere veri e propri pezzi della nostra storia.
Fondamenta di cemento armato su mosaici antichi, gazebi, porticati e una villa che si sostiene direttamente sugli archi romani, per circa duecento metri quadrati di abusi. Questo è quanto denunciato alcuni mesi fa dalle associazioni ambientaliste locali. Fra loro, Legambiente si è costituita parte civile nell’indagine in corso, manifestando soddisfazione per i rinvii a giudizio deliberati dalla Procura. Mentre il Commissario prefettizio Caporale non si è ancora reso disponibile a incontrare le associazioni, si attendono ora i successivi sviluppi del procedimento penale.
Lorenzo Mattia Nespoli