CRONACA – Una notizia importante, e che sembra dare una risposta definitiva, quella arrivata nei giorni scorsi riguardo alla lunga vicenda dell’inceneritore di Albano. L’Autorizzazione integrata ambientale del 13 agosto 2009, infatti, è scaduta lunedì 23 novembre, senza essere stata rinnovata dalla Regione Lazio. Un mancato rinnovo, dunque, che segna di fatto lo stop alla costruzione dell’impianto.
I progetti risalgono al 2007, per una struttura che sarebbe dovuta sorgere in località Roncigliano, nei pressi di Cecchina, e che da sempre ha incontrato una forte opposizione dei cittadini e di alcune parti delle istituzioni locali. Numerose le battaglie portate avanti, nello specifico, dal Coordinamento contro l’inceneritore, organo autogestitocomposto dagli abitanti di tutta la zona dei Castelli Romani. Opposizioni che sono passate anche attraverso la sensibilizzazione e l’informazione, riguardo a un impianto non solo ritenuto poco utile ai fini dello smaltimento dei rifiuti (poiché in grado di eliminarne solo il 35 percento), ma anche potenzialmente dannoso per ambiente e salute dei cittadini residenti nelle aree circostanti.
Negli ultimi mesi, il rischio di un ritorno al progetto era riapparso in maniera concreta all’orizzonte, a causa del decreto “Sblocca Italia” del governo Renzi che aveva incluso l’inceneritore di Roncigliano nell’elenco degli impianti da realizzare. A ciò, tuttavia, hanno fatto seguito le prese di posizione decisamente contrarie del Presidente della Regione Zingaretti, che sembra ora aver mantenuto l’impegno di non rinnovare l’Autorizzazione integrata.
Grande la soddisfazione da parte di cittadini e istituzioni. «Questo inceneritore – ha dichiarato il Sindaco di Albano Marini, ringraziando Zingaretti – era inutile. Lo abbiamo detto chiaramente in tutte le sedi istituzionali, lo hanno sostenuto i cittadini con il loro impegno. Finalmente – ha proseguito – si scrive la parola “fine” a quello che sarebbe stato uno dei più grandi termovalorizzatori d’Europa, oltre che uno scempio ambientale. Ognuno, nella propria parte, ha dato il suo contributo».
Se lo stop all’inceneritore rappresenta una vittoria per alcuni, la situazione ambientale del Comune dei Castelli ancora non può dirsi tranquilla. Sempre a Roncigliano, infatti, è ancora vivo e presente il problema della discarica e della contaminazione di terreni e falde acquifere. Veri e propri miasmi nauseabondi, a tale proposito, sono stati più volte segnalati intorno all’impianto di smaltimento rifiuti: disagi tali da rendere l’area irrespirabile, specie nelle giornate calde e secche, nonché durante le ore serali. Richieste di chiusura della struttura sono arrivate dal Comitato contro l’inceneritore che, per venerdì 27 novembre, ha indetto un’assemblea pubblica ad Albano, dalle 16:30 in piazza San Pietro.
Riguardo ai problemi causati dalla discarica, infine, si attende anche la Conferenza dei Servizi, prevista in Regione per martedì 1 dicembre. Al centro dell’incontro, la possibile revisione dell’Autorizzazione integrata inerente all’invaso rifiuti. «Teniamo alta l’attenzione sulla discarica di Roncigliano – ha detto Marini a tal proposito -. Sollecitiamo i controlli sul funzionamento dell’impianto, nuove analisi dell’Arpa e chiediamo agli organi competenti di vigilare sul regolare esercizio, ma soprattutto – ha detto ancora il Sindaco – invitiamo gli organi autorizzativi e di controllo a dare una spiegazione al persistere degli odori nauseabondi. Tutto questo sarà oggetto di discussione durante la Conferenza».
Lorenzo Mattia Nespoli