SPORT – Il Città di Ciampino ha potuto preparare senza troppi assilli la semifinale di Coppa con il Cassino (gara d’andata mercoledì in terra ciociara, ritorno al Superga sette giorni più tardi). La sfida di ieri col Gaeta si è trasformata in una sorta di “allenamento” visto che la formazione pontina ha schierato una squadra imbottita di giovani e già dopo pochi minuti era sotto di quattro reti. L’8-0 finale è stato segnato dalla tripletta di Macciocca, dalle doppiette di Tornatore e Lalli e dal gol (in apertura) di Pedrocchi.
«Sapevamo che il Gaeta aveva perso alcuni giocatori nelle ultime settimane – dice il trequartista classe 1994 Alessio Lalli che ha raggiunto quota tre reti con la maglia ciampinese -, ma abbiamo preparato la gara come tutte le altre e con determinazione l’abbiamo chiusa nella maniera più veloce possibile. Successivamente abbiamo gestito le forze per arrivare al meglio all’appuntamento di Cassino, un momento della stagione a cui la società tiene tanto». La semifinale di Coppa è un obiettivo dichiarato dal club dei presidenti Antonio Paolo Cececotto e Alessandro Fortuna. «Sarà una partita dura, lo sappiamo bene. A Cassino ci aspetterà un ambiente caldo e una squadra in decisa ripresa, come dimostra anche la partita che hanno fatto ieri sul campo della Vis Artena. Noi, però, andiamo lì col pensiero di vincere e mettere una chiara ipoteca sulla qualificazione alla finale ben sapendo di avere pure il vantaggio di giocare in casa la sfida di ritorno».
Trequartista di ruolo, Lalli è stato impiegato nei suoi due mesi al Città di Ciampino anche in ruoli differenti come la mezzala. «Come detto in sede di presentazione, io sono un trequartista, ma non ho problemi a giocare in altre posizioni. L’importante è venire scelti negli undici» sorride Lalli che conclude parlando dell’intensissimo finale di 2015 della squadra ciampinese. «Fisicamente stiamo molto bene grazie al lavoro svolto dal “prof” Porcella e anche mentalmente la squadra lavora con entusiasmo e grande determinazione: sappiamo che quando scendiamo in campo bisogna dare sempre quel qualcosa in più che può fare la differenza».