POLITICA – Una vicenda che si protrae ormai da molto tempo, quella che vede protagonista la società Capo d’Anzio, controllata per il 61 percento dal Comune e incaricata della gestione del porto. Proprio alla Capo d’Anzio, a questo proposito, spetterebbe anche il compito di realizzare il rinnovamento dello scalo marittimo cittadino, operazione di vitale importanza per commercio e turismo locale.
Argomenti su cui si è soffermata molto la seduta del Consiglio comunale di mercoledì 10 febbraio. Per recuperare sui ritardi dell’ammodernamento del porto e per far fronte ai necessari interventi di ristrutturazione, è stata approvata all’unanimità una mozione specifica. Il documento, infatti, porta alla luce dettagliatamente diverse considerazioni sullo scalo di Anzio, per poi dare mandato al Sindaco della rapida attuazione di misure risolutive.
«Il porto – si legge nel testo – rappresenta, dalla sua nascita, un “unicum” con il resto della città, dalla sua fondazione ai giorni nostri, anche attraverso eventi storici che identificano Anzio con il proprio bacino. La natura pubblica del porto – hanno proseguito i Consiglieri – è stata più volte ribadita in atti del Consiglio comunale dal 1999 a oggi, sia con la costituzione della Capo d’Anzio, sia con il successivo ingresso di Italia Navigando, quindi con delibere». Il focus del problema, dunque, è proprio sul rischio privatizzazione della società controllata dal Comune, anche alla luce – come si legge nel documento –di quanto impone il Decreto governativo Madia. Una privatizzazione che allungherebbe i tempi per interventi urgenti sullo scalo, rendendo di fatto meno operativa la Capo d’Anzio.
Da qui, dunque, sono scaturiti i vari punti risolutivi su cui i Consiglieri hanno dato mandato al Primo cittadino Bruschini. Prima di tutto, «rendere immediatamente operativa la società Capo d’Anzio, e procedere all’acquisizione delle aree a oggi occupate da chi ha perso il ricorso al Tar e da chi non ha aderito alle proposte di sub-concessione». Un’operazione, quest’ultima, che consentirebbe di allargare le entrate del porto e realizzare in tempi brevi le opere di ammodernamento.
Sulla questione delle cooperative di ormeggiatori, poi, il Consiglio ha chiesto al Sindaco di «trovare un’intesa, partendo dalle proposte avanzate in sede di trattativa, per mantenere i posti di lavoro». Inoltre, sempre in relazione alla Capo d’Anzio, «convocare l’assemblea dei soci e ridurre i componenti del Consiglio d’amministrazione», così da poter attuare immediatamente le prime fasi dei lavori. Come ultimo punto, i Consiglieri hanno impegnato Bruschini a chiedere una relazione sullo stato della riacquisizione delle quote azionarie della Marinedi, società che detiene il restante 39 percento della Capo d’Anzio.
Lorenzo Mattia Nespoli