Ariccia, nuovo suicidio dal ponte: nulla da fare per un 37enne di Grottaferrata

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CRONACA – Un volo di oltre 40 metri che è stato fatale per Francesco (non aggiungiamo il cognome per rispetto del suo dolore e perchè nulla aggiungerebbe alla notizia, ndr) il 37enne di Grottaferrata che ieri sera, qualche minuto prima della mezzanotte, ha deciso di togliersi la vita gettandosi dal ponte di Ariccia. La struttura monumentale, simbolo della città, torna dunque a essere teatro dell’ennesimo caso di suicidio, nonostante le protezioni e le reti appositamente installate.

 A nulla è servito il tentativo di prestare aiuto offerto da una comitiva di ragazzi di Roma, che si trovava a passare sul ponte proprio in quel momento. L’uomo, F. R., ha infatti prima parcheggiato la sua auto in un piazzale all’inizio del ponte – dalla parte di Albano -, per poi scavalcare il muretto e salire sulla rete. Quando si è accorto dei ragazzi e dell’arrivo dei soccorritori (Vigili del fuoco e Carabinieri), si è lanciato nel vuoto, morendo sul colpo.

 Sul posto sono arrivati, oltre al 118 di Genzano, anche i Carabinieri di Velletri e della Stazione di Ariccia. Dopo tutte le ricostruzioni e le indagini del caso, è stato possibile restituire la salma ai genitori – due pensionati di Grottaferrata – all’alba di oggi. Chiara la dinamica della tragedia, vista anche la presenza di testimoni, mentre sembrano venir fuori anche delle supposizioni riguardo a possibili motivazioni del gesto compiuto dal 37enne.

Da quanto si apprende da amici e conoscenti, infatti, F. R. lavorava come operatore socio-sanitario presso il centro Eugenio Litta di Grottaferrata. Proprio lì, dove circa un mese e mezzo fa sono stati resi noti i maltrattamenti nei confronti di anziani, minori e disabili – e arrestati dieci dipendenti – sembra fosse stato trasferito nel reparto “incriminato”. L’uomo, tuttavia, non risulta essere coinvolto nelle indagini, né aveva dato segni di squilibrio che facessero presagire il gesto di ieri sera, nonostante lo stress degli ultimi tempi. Solo un biglietto di addio, trovato nella sua auto parcheggiata vicino al ponte, è quanto lasciato ad amici e familiari.

 Lorenzo Mattia Nespoli 

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