ATTUALITA’ – Da quasi un mese, ormai, è stata resa nota la notizia dei termini per la procedura di vendita all’asta dei locali dell’ex Istituto Gesù Divino Operaio di Ciampino. Un complesso edilizio ben noto a tutti i cittadini, con le sue strutture – ormai in completo stato di abbandono – risalenti agli anni Venti del Novecento, situate proprio dietro la chiesa di Piazza della Pace. Una testimonianza storica ciampinese grande circa 20mila metri quadrati, che attualmente è di proprietà della società edilizia e di telecomunicazioni Siciet, in liquidazione.
Per la sua acquisizione, le offerte scadranno il prossimo martedì 12 aprile, con un prezzo base di 1,5 milioni di euro. Un’asta che ha suscitato una tempesta di polemiche, nel Comune aeroportuale, rivolte in particolar modo all’Amministrazione dalle opposizioni. Ciò che in molti auspicano, infatti, è l’acquisizione del bene – protetto e riconosciuto di interesse storico anche dai Beni culturali – da parte del Comune. Riqualificazione e riutilizzo pubblico dell’ex Igdo sono temi di cui a Ciampino si parla da anni, ma sembra che, ancora una volta, siano destinati a rimanere incompiuti. Secondo quanto aveva reso noto l’Assessore all’urbanistica Pazienza, infatti, il Comune non può farsi carico dell’acquisto, né della successiva ristrutturazione.
Sel, Movimento 5 stelle, Partito Socialista e realtà associative: le voci a sostegno della richiesta di fruizione pubblica del bene si sono moltiplicate nell’ultimo mese. «Il valore oltremodo vantaggioso di 1,5 milioni di euro – aveva dichiarato Filiberto Zaratti, Deputato di Sel – rappresenta un’indubbia occasione affinché quel bene sia acquisito al patrimonio pubblico. Scriverò al Presidente Zingaretti, perché valuti l’opportunità ed i modi per sostenere il Comune di Ciampino in questa operazione e nella successiva quanto onerosa opera di riqualificazione». Così è stato, e circa due settimane fa il Deputato ha presentato e reso noto l’appello al Governatore regionale. Sinistra ecologia e libertà si è fatta portavoce anche di una mozione sul tema, presentata in Consiglio comunale, e sostenuta da Guglielmo Abbondati.
«L’Igdo – hanno scritto i Consiglieri pentastellati Bartolucci, Checchi e De Sisti – resta lì, abbandonato, oggetto di infinite chiacchiere e speculazioni di oratori che si sono dimostrati assolutamente incapaci di risolvere la questione, e ora si scopre che le trattative sono in corso da tempo, tra privati e Comune. Della cittadinanza non c’è traccia – si legge ancora nella nota M5S – per l’ennesima volta è tenuta fuori dai processi decisionali. L’Igdo è dei ciampinesi e ai ciampinesi deve ritornare, così come solo a loro spetta di decidere democraticamente l’uso e la cura che se ne devono fare, sicuramente un’esclusiva pubblica. L’Amministrazione – hanno scritto ancora i Consiglieri del Movimento – non può continuare a rimanere spettatrice, avallando le brame di terzi su beni e interessi della comunità. Pretendiamo la partecipazione all’asta del Comune di Ciampino».
Polemiche e critiche sono andate avanti, con toni più o meno forti, per molti giorni. Le reazioni del Pd cittadino e del Consigliere regionale Lupi, hanno risposto a quanto richiesto all’Amministrazione. Lupi, in particolare, ha condiviso l’operato del Comune, sostenendo che un’eventuale acquisizione graverebbe troppo sui bilanci comunali. Di mancanza delle condizioni economiche per partecipare all’asta ha ovviamente parlato anche il Pd. Dure le critiche rivolte al Movimento 5 stelle, accusato di «vuota demagogia, retorica e propaganda», nonché di non tener conto dei cospicui investimenti necessari alla ristrutturazione dell’Igdo, dato che «uno sforzo economico di questo genere comprometterebbe il bilancio e, conseguentemente, la qualità della vita urbana, a cominciare dai vari servizi pubblici, la possibilità di fare investimenti e di completare il “Polo culturale”».
Un vero “polverone”, dunque, quello sollevato dall’asta ciampinese. In attesa dei successivi sviluppi, le realtà associative hanno organizzato “In piazza per l’Igdo”, evento previsto per sabato 2 aprile, dalle 16 in piazza della Pace. Ciampino Bene comune e Officine civiche si sono fatte promotrici dell’incontro, che non si configura come un semplice sit-in, ma come una vera e propria occasione di dibattito pubblico sulla riqualificazione e la fruizione del complesso storico. Una riunione “a microfono aperto” alla quale hanno aderito anche Movimento 5 stelle, Rifondazione comunista, Città in comune e diverse altre realtà civiche e associative. Sul web, inoltre, è stata lanciata da settimane una petizione telematica, finalizzata proprio alla trasformazione pubblica dell’ex Igdo.
Lorenzo Mattia Nespoli