CRONACA – Una situazione in costante divenire, quella relativa alla discarica di Roncigliano, a cinque giorni dall’imponente rogo scoppiato all’interno dell’impianto. Ieri pomeriggio, infatti, i Carabinieri della Stazione di Cecchina, assieme ai colleghi del Noe, il Nucleo operativo ecologico di Roma, hanno posto i sigilli alle porte dello stabilimento, per il sequestro probatorio.
Spetterà ora proprio ai militari del Noe, ai Vigili del Fuoco del Comando provinciale e ai tecnici della Asl Rm 6 l’esecuzione di tutti i dovuti accertamenti per far luce sulle esatte cause dell’incendio, durante il quale sono rimaste bruciate migliaia di tonnellate di rifiuti. Tali controlli saranno volti anche a stabilire se nell’impianto esistevano le corrette condizioni di sicurezza e se il materiale incendiato abbia prodotto sostanze nocive per l’aria.
Sempre nel pomeriggio di ieri sono state terminate le operazioni di bonifica dei vari focolai ancora accesi nell’area della discarica. I Vigili del Fuoco di Marino hanno estratto dalla loro sede, in questo contesto, i rifiuti andati a fuoco.
Nel mirino dei controlli dei tecnici dell’Arpa, anche scuole e altre strutture pubbliche stanziate nei centri abitati immediatamente vicini a via Roncigliano. La stessa Agenzia per la protezione ambientale, proprio i giorni scorsi, ha diffuso i dati registrati dalle centraline di controllo, relativi alle concentrazioni di sostanze nocive nell’area, che non hanno segnalato aumenti significativi.
Com’è ovvio, l’incendio di Roncigliano ha causato numerose ripercussioni sullo smaltimento dei rifiuti nelle zone limitrofe, servite dalla discarica. I Comuni interessati, infatti, sono stati costretti a conferire la propria immondizia in altri siti. A Marino, ad esempio, il neo eletto Sindaco Colizza ha emesso un’ordinanza con il divieto, per i cittadini, di gettare rifiuti indifferenziati nei cassonetti pubblici, fino a domenica 3 luglio. I gruppi del Movimento 5 stelle di Albano e Ardea, insieme alla Consigliera regionale Denicolò, nel frattempo, hanno presentato un esposto alla Procura di Velletri, finalizzato a ottenere risposte chiare sulle conseguenze ambientali del rogo.
Lorenzo Mattia Nespoli