CULTURA – Prima nazionale il 7 Ottobre alle ore 21,00 al Teatro Greco di Roma di “UNMADE IN ITALY” per la prima volta in versione full length, della Compagnia MOTUS, ensemble attivo da oltre 25 anni sulla scena nazionale ed internazionale, vincitore di un premio nazionale di coreografia, due premi internazionali della critica, che ha ricevuto ben due apprezzamenti ufficiali della Presidenza della Repubblica.
Lo spettacolo “UNMADE IN ITALY” di MOTUS è firmato dalle sorelle Simona e Rosanna Cieri, rispettivamente coreografa ed autrice del lavoro, ed è interpretato da Veronica Abate, Andrè Alma, Martina Agricoli, Maurizio Cannalire, Simona Gori danzatori “storici” della Compagnia che si esibiscono insieme alle nuove leve Miriam D’Acquisto, Eleonora Della Torre, Ilaria Fratantuono, Mattia Solano. “UNMADE IN ITALY”, finalmente nella sua versione integrale, analizza e ritrae un’Italia fatta di pregiudizi, luoghi comuni e problemi reali.
Il lavoro, denso di citazioni e metafore, si apre con alcuni cenni agli anni della “dolce vita”, simbolo di quella produzione culturale italiana di qualità riconosciuta nel mondo, per poi sprofondare in una rappresentazione ironica dello sfascio quotidiano, dell’inefficienza, della corruzione e del degrado, con i quali, invece, è sempre più spesso identificata l’Italia di oggi.
Lo spettacolo, scritto da “chi non si sente italiano, ma per fortuna o purtroppo lo è”, porta in scena ciò che eravamo, ciò che saremmo potuti essere e ciò che siamo diventati, senza tralasciare l’analisi dei fatti e delle dinamiche che hanno portato alla situazione attuale.
Il lavoro, prodotto con il sostegno della Regione Toscana, è parte di un progetto triennale sul pregiudizio in linea con la ricerca artistica della Compagnia, che è da sempre impegnata nella trattazione di argomenti di impatto sociale. “Nonostante le numerose tournée all’estero, dall’India a Singapore, dalla Grecia ai paesi dell’Est – ci dice Simona Cieri, coreografa e fondatrice di MOTUS – non potremmo presentare questo spettacolo all’estero. Perché come dice Massimo Gramellini: Nessuno parla male del proprio Paese come noi, ma solo perché ci consideriamo talmente fortunati a essere nati qui che possiamo permetterci qualsiasi lusso: anche di sputare su quella fortuna”.