ATTUALITA’ – E’ possibile l’ibernazione come nella fantascienza? Quali vantaggi comporterebbe? Che differenza c’è tra l’ibernazione e la crioconservazione? E’ possibile farsi congelare dopo la morte, sperando di tornare a vivere fra qualche secolo?
Lo spiegherà il Neurofisiologo dell’Università degli Studi di Bologna e consulente dell’Agenzia Spaziale Europea, Matteo Cerri, al Liceo scientifico Francesco D’Assisi di Roma. L’incontro fa parte del ciclo “La Scienza a scuola”, realizzati da Zanichelli. Un tour didattico di 170 incontri in 130 scuole d’Italia, in cui personalità del mondo scientifico, scrittori e divulgatori andranno negli istituti superiori a spiegare ai ragazzi le ultimissime novità della scienza. Da più di 150 anni impegnata nella didattica scolastica e nella divulgazione scientifica, la casa editrice, con questa iniziativa, ha voluto dare un importante stimolo agli studenti: l’occasione di acquisire conoscenze su argomenti affascinanti e di stretta attualità, direttamente dagli “addetti ai lavori”.
L’ibernazione è un processo naturale, che alcuni animali come gli scoiattoli o gli orsi usano per sopravvivere durante una stagione senza cibo. Quello che popolarmente si chiama letargo. Questi animali infatti abbassano il loro metabolismo per consumare il meno possibile, ma restano vivi, la loro temperatura corporea non scende mai sotto lo zero. La crioconservazione è, invece, un processo post mortem nel quale il corpo viene congelato e mantenuto a temperature vicine ai -200°C. Ma a oggi non ci sono mezzi per poter resuscitare un corpo crioconservato.
L’ibernazione, è uno dei fenomeni naturali più misteriosi e interessanti. Un fenomeno sì curioso, ma bizzarro, in fondo difficile da studiare in laboratorio, e difficilmente applicabile all’uomo. Ma come spesso accade nel mondo della ricerca, sono proprio i fenomeni più curiosi che ci regalano le scoperte più interessanti e indubbiamente l’interesse della comunità scientifica per l’argomento è andato crescendo sempre più.
Molti ancora sono i misteri da risolvere nello studio della fisiologia dell’ibernazione, ma ora le possibili ricadute applicative che possono derivare dallo studio di questo fenomeno appaiono chiare e sempre più sorprendenti. Si va da applicazioni tradizionali, quali il trattamento dell’ictus e dell’arresto cardiaco, ad altre più sorprendenti, come il potenziamento sinaptico nel morbo di Alzheimer, fino all’esplorazione umana del sistema solare.