POLITICA – Non sono notizie confortanti, quelle giunte negli ultimi giorni dalla Regione Lazio. Sul tavolo delle discussioni politiche, ancora una volta, l’annosa questione dell’enorme sviluppo edilizio che potrebbe interessare le zone archeologiche comprese tra Santa Maria delle Mole e Frattocchie, nel territorio comunale di Marino.
Oltre un milione e 300mila metri cubi di nuovo cemento, per una “Marino 2” poco sostenibile e da sempre osteggiata da cittadini, comitati, associazioni ambientaliste e da alcune parti politiche locali, con numerose battaglie. Un progetto avviato dalle Giunte comunali e regionali di centrodestra, ma scarsamente contrastato dai rappresentanti politici di centrosinistra che si sono avvicendati in Regione.
Proprio nella sede istituzionale guidata da Zingaretti, la scorsa settimana è stata discussa e messa al voto la proposta di estensione del perimetro del Parco regionale dell’Appia antica alle zone interessate dalla cementificazione. Il provvedimento, firmato dai Consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Denicolò, Porrello e Corrado, mirava proprio a una nuova classificazione di quelle aree che, una volta inserite nel Parco, avrebbero goduto di una maggior tutela.
La proposta dei Consiglieri pentastellati, tuttavia, non è stata valutata positivamente dalla maggioranza regionale del Pd che, al voto, ha respinto l’emendamento, contrastato anche dai rappresentanti di Forza Italia. Una presa di posizione che ha suscitato durissime critiche all’operato della Giunta Zingaretti, accusata di preoccupanti comunioni d’intenti con la destra di Palozzi.
Un duro colpo, dunque, per la salvaguardia di un territorio già provato da anni di massiccia espansione edilizia, avvenuta per lo più senza un serio adeguamento dei servizi. I Consiglieri promotori del provvedimento, con l’appoggio del Comune di Marino, promettono di dare ancora battaglia. La necessità di ampliare il Parco regionale, atto che ha sempre incontrato il favore tutte le realtà locali contrarie al cemento, potrà essere al centro di una proposta di legge, secondo quanto dichiarato dalla Denicolò.
Lorenzo Mattia Nespoli