ATTUALITA’ – E se i dinosauri tornassero tra noi? E se ricomparisse anche l’uomo di Neanderthal? A teatro questo è possibile: ma non nell’illusione che si crea sul palcoscenico, ma proprio in carne e ossa.
Perché a “Dinosaur Show Live Experience”, il fortunato spettacolo della Discovery Production che sta girando l’Italia a colpi di tutto esaurito (con un bel corredo di apparizioni televisive che l’hanno fatto conoscere al grande pubblico), quei bestioni della preistoria sono proprio lì davanti a noi. Coi loro nomi spaventosi già solo a pronunciarli, i loro ruggiti, gli occhioni che sbattono minacciosi, i musi che ondeggiano, la lunga dentatura a sega pronta a scattare su ogni pezzo di carne umana, insomma vivi e vegeti.
I dinosauri in scena sono tre (un tyrannosaurusrex, un velociraptor e un triceratopo): tre macchine straordinarie a grandezza naturale, costruite in gommapiuma e stoffa su uno scheletro d’acciaio, pesanti circa 40 chili e guidate all’interno da un operatore (di cui vediamo solo le gambe, comunque camuffate da zampe del dinosauro) con telecamera, monitor e joystick per guidarne i movimenti.
Un vero prodigio della tecnologia “animatronic” – ossia quella multi-disciplina che unisce anatomia, robotica, meccanica e teatro di figura per creare pupazzi con caratteristiche del tutto realistiche – ma anche dell’estetica (sono davvero “belli”, se così si può dire), che la compagnia ha importato dagli Stati Uniti, dove sono largamente usati nel cinema o nei parchi a tema.
È innegabile che la presenza dei tre dinosauri sia il centro della messinscena, ma questa di certo non basterebbe a rendere lo spettacolo così comico e divertente. A farlo ci pensa la compagnia (Flavio Colombaioni, Vitali Cay, Gianna Stramaccioni e Fabrizio Stramaccioni, gli operatori Yuri Mortara e Angelo Mortara, per la regia di Alfredo Colombaioni), un gruppo ben affiatato di attori esperti e versatili, costruendo una storia esilarante ambientata in un museo dove i giganti preistorici prenderanno vita grazie all’enigma della “tavola del tempo” risolto dal paleontologo tedesco Alfred. C’è poi la direttrice del museo, uno scienziato un po’ pazzo, due ladri maldestri e l’uomo di Neanderthal, che danno vita a una serie di gag e trovate che rendono lo spettacolo gradevole sia per gli adulti sia per i bambini.