POLITICA – Fin da quando si è iniziato a parlare del recupero del Teatro Artemisio era chiaro che la sua gestione da parte dell’amministrazione comunale, che ne ha acquisito la proprietà, costituiva il vero banco di prova per un’operazione considerata, almeno da noi, strategica per la Città e per il suo rilancio economico e culturale.
Malgrado ciò, terminati i lavori e riconsegnato alla Città uno spazio di indubbio valore storico, dobbiamo registrare che ancora oggi questo meccanismo gestionale stenta a decollare e seppur occorre riconoscere che significativi sforzi in questa direzione sono stati fatti, dopo un anno, non esiste ancora un soggetto in grado di promuovere una stagione teatrale adeguata alle aspettative e capace comunque di dare una prospettiva a questo contenitore collettivo.
Ora, negli ultimi mesi, a rendere la questione più complessa si è aggiunto il dubbio che la procedura applicata dagli uffici per la costituzione della ATS, vale a dire il soggetto misto tra ente comunale e associazioni che dovrebbe provvedere alla gestione, abbia subito delle radicali modifiche rispetto a quanto stabilito dal Consiglio Comunale.
In sostanza sembra che all’atto della sottoscrizione della Convenzione, la stessa sia stata modificata in modo sostanziale rispetto al testo approvato dal Consiglio Comunale. Su questo punto da tempo la delegazione di Sinistra per Velletri nella maggioranza ha più volte chiesto chiarimenti e adeguati interventi per ristabilire la irrinunciabile correttezza amministrativa, nonché garantire alla gestione del teatro un percorso certo e trasparente, libero da condizionamenti. Sia chiaro: la nostra azione non vuole essere assolutamente d’intralcio all’intera operazione per la gestione del Teatro Artemisio, al contrario siamo convinti che proprio per l’importanza che essa assume debba partire con il piede giusto. Ma veniamo ai fatti :
Il Consiglio Comunale, nella seduta del 3.8.2012, deliberò la nascita della gestione del Teatro Artemisio approvandone lo Statuto, il Regolamento, la convenzione per l’affidamento, nella logica convinzione che ciò non comportasse in alcun caso futuri ed eventuali oneri finanziari per l’Ente Comunale, che certo non poteva permetterselo nella situazione di dissesto in cui si trovava e si trova. E infatti tale evenienza era nettamente esclusa all’esame degli atti che il Consiglio comunale approvò. Ma oggi il contenuto dell’affidamento è notevolmente cambiato rispetto alla stesura degli atti deliberata dal Consiglio Comunale. Nel merito puntuali verifiche hanno confermato che l’atto deliberativo del Consiglio Comunale, con il quale è stato approvato il Regolamento, lo Statuto e lo schema di convenzione sono stati modificati rispetto poi a quelli sottoscritti in fase di ratifica con i soggetti aderenti. La Dirigenza del Comune, interpellata nel merito, ha giustificato l’avvenuta modifica definendola una scelta obbligata, un atto dovuto, per la tutela dell’Ente Comune e per il rispetto della legittimità degli atti. Ci chiediamo a questo punto come mai la Dirigenza comunale non abbia provveduto in tal senso prima di sottoporre il tutto alla deliberazione dell’Organo Consiliare ?
Ad oggi, poiché è lecito dedurre che la Dirigenza, nel modificare l’affidamento complessivo, abbia agito – come afferma – per garantire la conformità alla legge e quindi la legittimità degli atti, si deve altresì presumere che la difforme deliberazione del Consiglio Comunale fosse viziata da illegittimità, il che porta a ritenere nulli tutti gli atti successivi e preliminari alla nascita della ATS e all’affidamento a terzi della gestione del Teatro Artemisio . Per evitare che il lavoro finora svolto vada perso, riteniamo sia doveroso riportare gli atti all’esame del Consiglio Comunale, onde sanare il vizio e riportare nella giusta carreggiata l’intera gestione.
Dal punto di vista politico, premesso che questa distorsione del rapporto tra organi di indirizzo e organi di gestione, a prescindere dal merito, è già un fatto preoccupante perché mina dal profondo il rapporto fiduciario tra uffici e organi elettivi, nel merito siamo convinti che nel caso specifico ci sia poi un ulteriore elemento di preoccupazione. Non è infatti difficile comprendere che, una possibile irregolarità nella stipula di atti formali, rischi di minare un percorso molto importante per la Città cui molte speranze di rilancio sono oggi legate. Tuttavia, proprio perché convinti si tratti solo di un errore da parte degli uffici comunali, ribadiamo la convinzione che la procedura, che ha portato alla sottoscrizione dell’atto, debba ritornare alla valutazione del Consiglio che in piena sovranità potrà rapidamente e agevolmente deliberare le necessarie modifiche e garantire la piena legittimità di tutti gli atti, nonché garantire tutti gli operatori culturali coinvolti più o meno direttamente.