CULTURA – Questo il nome che si è scelto di dare all’evento che si svolgerà nell’arco di tre giorni presso la Biblioteca “Giovanna d’Arco”di Ariccia, una delle Biblioteche Diffuse più attive nel territorio dei Castelli Romani, il 21-22-23 aprile p.v., completamente dedicato alla poetica di Fabrizio De André, aperto a musicisti e appassionati.
Prendendo in prestito il titolo di un suo famoso album uscito postumo nel 2001, l’obiettivo dello stage è di formare un piccolo gruppo di lavoro che si concentrerà sulla scelta dei brani, sull’arrangiamento degli stessi e sulla poetica insita in ognuno di essi. Il tutto sarà diretto, supervisionato e coordinato da un chitarrista che ha collaborato per anni con Faber: MICHELE ASCOLESE.
Presente sui palchi insieme a De André dal tour de Le Nuvole (1991) fino all’ultimo tour del 1997/98 Anime Salve, Michele Ascolese vanta numerose altre collaborazioni come session man: Ornella Vanoni, Gino Paoli, PFM, Sergio Caputo, Roberto Vecchioni, Fabio Concato, Eduardo De Crescenzo, Renato Zero, Eros Ramazzotti, Tullio De Piscopo, Teresa De Sio fino al recentissimo spettacolo con Edoardo De Angelis.
Nel workshop sarà coadiuvato da Emiliano Begni (pianista e arrangiatore, direttore di coro, collabora stabilmente con Rossana Casale dal 2006) per la parte dedicata all’arrangiamento vocale, e da Francesco Consaga (sassofonista e flautista, direttore della banda di Trevignano Romano, anche lui collaboratore stabile della Casale dal 2006). Nel programma uno spazio sarà dedicato all’analisi del testo attraverso un mini-laboratorio di scrittura creativa, tenuto da Elisa Cappai.
Il 23 aprile, alle ore 21, nei locali della Biblioteca Comunale ex Stalloni Chigi in Via Flora, 3ad Ariccia, si terrà un concerto interamente dedicato al cantautore genovese, in cui verrà presentato il lavoro svolto dagli allievi del seminario. In occasione dell’evento, un deandreiano doc (come ama definirsi), Miki Inverno, metterà a disposizione una parte della mostra che da anni lo accompagna nell’obiettivo di far conoscere e diffondere la cultura musicale di Fabrizio De Andrè (ingresso libero).
“Per Fabrizio De André la musica era principalmente gioia. Non andava via prima di aver salutato ogni persona che voleva parlargli. Credeva fermamente nelle persone, le amava. Cercava quindi di circondarsi di persone con cui si trovava bene. I suoi sono stati sempre musicisti eccezionali, ma prima di tutto ricercava il loro lato umano.
I suoi album hanno avuto quasi tutti lo stesso destino: uno straordinario successo nel tempo, mai immediato. Perché le sue sono verità universali, un po’ come quelle dell’Odissea o dell’Iliade.L’ascoltatore percepisce il suo animo da osservatore, da indagatore della realtà, del resto lo diceva sempre: verso la sua opera si sentiva un semplice artigiano”. Lo stage sarà A NUMERO CHIUSO edè aperto a cantanti, musicisti, scrittori, poeti o semplici appassionati.
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Comunicato stampa