SPORT – Dopo la certezza matematica del primo posto per le ragazze della Serie A2, il presidente dell’F&D H2O DOMUS PINSA di Velletri, Francesco Perillo, è intervenuto in prima persona e ha parlato di vari aspetti, sia sportivi che non, partendo proprio dal grande risultato conseguito, che è storico per la città di Velletri.
Perillo ha analizzato l’andamento della stagione di A2, per poi passare in rassegna tutte le attività sportive del suo club, ma è intervenuto soprattutto su questioni importanti per il futuro di una realtà sportiva che richiede una maggiore attenzione su alcuni temi. Ecco le dichiarazioni del presidente.
Presidente Francesco Perillo, nel mese di Febbraio lei per scaramanzia non ha voluto dire espressamente che la sua squadra avrebbe potuto vincere il girone affermando “Vediamo che succede”. Adesso, con la matematica certezza del primato, cosa risponderebbe se le chiedessero “cosa è successo”?
“E’ successo che abbiamo fatto una stagione oltre le più rosee aspettative. Nessuno mai avrebbe potuto pensare che l’F&D H2O sarebbe stata prima in classifica dall’inizio alla fine. Noi eravamo certamente consapevoli di poter fare bene, ma abbiamo rasentato la perfezione: è stata una sorpresa anche per noi trovarsi lassù. Questo risultato sportivo è un bene ma anche un male allo stesso tempo perché non siamo pronti a livello strutturale. Mi riferisco al problema più grande che abbiamo, e cioè la piscina: andare in A1 significa non poter più giocare a Velletri e questo rappresenta un grave problema sia per la ricerca e il sostegno degli sponsor che per la logistica. Chiedere supporto ad aziende di Velletri senza giocare in città è problematico, e comporterebbe difficoltà economiche maggiori visto che la visibilità che potremmo offrire non sarebbe la stessa”.
La questione dell’impianto è stata mai dibattuta con l’amministrazione? Sono in programma lavori per la “Piscina Tortuga”?
“Non voglio fare polemica ma l’amministrazione non sappiamo neanche dove sia. Forse non sa neanche che abbiamo vinto la A2 e faremo i play off per la A1 e che c’è la concreta possibilità che il prossimo anno ci sia una A1 a Velletri, cosa mai successa. Questo è per me davvero frustrante, sarebbe bello che qualcuno pensasse a noi. Non pretendendo niente, già una semplice telefonata ufficiale e non personale farebbe piacere. Tempo fa fui rassicurato sulla volontà di adeguare la piscina agli standard, ma poi c’è stato il nulla. Per quanto riguarda i lavori, non credo sia pensabile intervenire: Velletri necessita di un impianto nuovo, perché bisognerebbe ampliare la piscina che è piccola in larghezza.
La vasca in A1 e A2 deve essere di dimensioni 25×16, quella di Velletri è di 12 metri di larghezza. Le piscine regolamentari di solito sono addirittura 25×18. Credo sia del tutto impossibile adeguare, bisognerebbe fare un impianto nuovo. Velletri ha 60.000 abitanti e non può non avere una piscina che possa accogliere le persone che ne hanno bisogno. La piscina che abbiamo in uso attualmente è vecchia, non soddisfa nemmeno le esigenze degli abitanti che spesso si spostano a Genzano o a Lariano. Vanno altrove perché qui lo spazio è poco, l’impianto scoppia e non può ospitare più di quanto già attualmente fa. Considerate che sono presenti due società di attività agonistica, con tante gare da disputare. Il paradosso è avere una società fiore all’occhiello di Velletri e giocare in una piscina non regolamentare, che va avanti a deroghe.
Abbiamo una A2 e tre categorie, Under 19, Under 17 e Under 15, ad oggi qualificate per le semifinali scudetto. Magari qualcuna riuscirà ad andare in finale. Negli ultimi tre anni siamo sempre andati con una squadra alle finali. Il settore del nuoto agonistico conta quasi 40 atleti, il sincronizzato ne conta circa 30 e i risultati che iniziano ad arrivare. Sottolineo che siamo una società che vive da tre stagioni, mentre la pallanuoto aveva un pregresso negli altri due settori siamo partiti da zero. Tornando alla domanda, direi che a Velletri non c’è attenzione dal punto di vista dell’amministrazione. Sono però molto contento del ritorno che l’F&D H2O riporta a livello di immagine perché chi ci sostiene è contento del nostro lavoro e stiamo dando loro la visibilità che si aspettavano quando hanno investito sulla nostra società sportiva. Con grande impegno abbiamo dato importanza , e siamo grati, a chi ci aiuta”.
Come si può risolvere, nell’immediato, il problema dell’impianto, soprattutto in caso di promozione in A1?
“Saremmo purtroppo costretti a giocare fuori da Velletri, in pratica sempre in trasferta. Il salto è grande e dalla A2 alla A1 i costi si triplicano. Già quegli sponsor che avevamo non ci bastano, quindi abbiamo bisogno di aumentare i nostri sostenitori, e stare sul territorio è ancora più importante. Al contrario saremmo penalizzati giocando fuori: come potremmo mai presentarci a un’azienda veliterna per sponsorizzare una squadra che gioca sempre in trasferta? L’impianto resta il problema più grande e noi, da soli, stiamo valutando varie opportunità e situazioni per costruirlo, ma si parla di investimenti importanti e cifre molto alte. Sicuramente non è una cosa dall’oggi al domani, ma un nuovo impianto significa anche fare business e dare spazi alla cittadinanza e vetrine alla città”.
Non c’è la possibilità che si investa, anche a livello di Fondi provenienti da altri Enti, su Velletri?
“La possibilità c’è, ma occorre anche l’impegno di chi amministra. Noi abbiamo una società sana, al contrario di altre realtà, e una città di 60.000 abitanti non può non avere impianti. Frosinone, più piccola di Velletri, ha uno stadio del nuoto che definirei strepitoso. Il Comitato Regionale Lazio quando ha dovuto prendere una decisione su dove investire per la costruzione di una nuova piscina, sapendo che in questa zona c’è una carenza di impianti importante, avrebbe potuto considerare Velletri.
Era un’occasione, ma se non si riceve un input dal Comune tutto diventa più difficile. Si è così scelta Frosinone, dove la tradizione natatoria non è mai esistita, anzi sta iniziando a nascere proprio perché hanno l’impianto. Addirittura da Frosinone ci hanno espressamente chiesto di andare a giocare lì. Da una parte capisco il loro intento e ne sono lusingato, ma dall’altra mi viene da piangere perché non posso giocare nella mia città. Per me che sto investendo, con fatica e con ritorni economici nulli, ottenere risultati importanti e stare in queste condizioni, lo ripeto, è frustrante. C’è tanta passione e tanto impegno in ciò che facciamo, da parte mia e di tutti i ragazzi dello staff”.
Giocare in Serie A, seppure in uno sport non di massa come il calcio, potrebbe portare anche a un ritorno economico e turistico per la città di Velletri?
“Assolutamente sì. Il ritorno economico e i flussi turistici potenzialmente ci sono, in tanti potrebbero ammirare le bellezze di Velletri e non sottovalutiamo la vicinanza di Roma. Chi viene a vedere le partite, per esempio dalla Sicilia, ha l’opportunità di andare a visitare Roma. Naturalmente questo è possibile se concertato con l’amministrazione, perché le idee buone hanno bisogno di essere supportate dalle istituzioni, alle quali chiediamo sostegno e presenza. Il 18 giugno, ai play off in casa, mi farebbe piacere vedere qualcuno dei nostri rappresentanti comunali in tribuna…”.
Tornando allo sport, in tutte le interviste rilasciate dalle atlete dell’F&D H2O è emerso un comune denominatore: lo spirito di gruppo. Come si è creato un gruppo così coeso?
“Questo è uno sport che richiede sacrificio e passione per le ragazze, che si allenano tutti i giorni. Sono tutte ragazze di Velletri che lo fanno per passione. Vivo da molti anni la pallanuoto e conosco le dinamiche: anche giocando personalmente, quando in squadra arrivano le cosiddette “prime donne” da fuori spesso le cose non funzionano. Il gruppo, al contrario, si crea se si lotta per un ideale fondamentalmente basato su passione, amicizia e volontà di dare quel qualcosa in più per chi è in acqua con te. Questo fa la differenza ed è straordinario se pensiamo che stiamo parlando di ragazze giovani, dai 25 in giù, tranne un paio di ragazze più grandi. Siamo tra le squadre più giovani del girone, e tutte le nostre atlete hanno mosso i primi passi a Velletri e vivono questo sport come il divertimento quotidiano. Hanno attaccamento al gruppo e voglia di aiutare la compagna che hanno accanto. Questo clima è tangibile”.
Nel campionato che volge al termine quale squadra ti ha più impressionato?
“Direi la Vela Ancona, seconda, e battuta alla prima giornata 10-5 in trasferta. Loro sono partiti con i favori del pronostico e il risultato forse lasciava presagire quello che sarebbe accaduto. A mio avviso loro hanno le migliori individualità, almeno tre giocatrici di livello nettamente superiore che hanno fatto anche mondiali juniores a dicembre. In più in città c’è una buona tradizione pallanuotistica. Noi siamo la meteora perché anche Velletri, a quanto ricordo, non manca di trascorsi importanti: la pallanuoto c’è sempre stata anche a buoni livelli con la B maschile che spesso ha sfiorato la A”.
Cosa ci si deve aspettare dall’ultima gara contro la Guinnes Catania?
“Per noi sarà una partita senza patemi d’animo, mentre per loro sarà importante. Hanno infatti un punto di vantaggio sul Volturno. Faranno di tutto per vincere per avere il vantaggio di giocare in casa il play out di andata. Inoltre il Volturno sulla carta ha una gara più facile ed è prevedibile che vinca. Sarà quindi una gara difficile, anche se non abbiamo assilli, ma mi auguro che le ragazze vincano per chiudere in bellezza”.
In conclusione e in sintesi, qual è lo spirito che anima tutta la società F&D H2O e c’è qualcuno che vuoi ringraziare?
“La nostra è una società molto unita in tutte le sue componenti. Voglio sottolineare che anche i settori nuoto e sincro vanno forte, magari non sempre nei risultati, ma è fisiologico, perché siamo partiti da zero e non possiamo pretendere. La cosa importante sono i numeri dei praticanti, intorno ai 70 atleti, ed è una cifra importantissima considerando anche gli spazi che abbiamo a disposizione. In questa situazione diventa complicato anche incrementare. Mi piace anche sottolineare il lavoro fatto con i ragazzi dello staff: i nostri risultati sono frutto del lavoro svolto da ragazzi impagabili che collaborano con dedizione, lavorando per far sì che sia trasmessa in toto la loro passione per questo sport.
Questo è fondamentale e quando lo staff è coeso e ha motivazione e voglia di andare avanti nell’interesse comune si va lontano. Nessuno dei nostri collaboratori lavora per il rimborso, che è minimo, ma tutti ci mettono tanto impegno, anche più del dovuto. Questo glielo riconosco e devo ringraziarli. Senza questo attaccamento alla società non saremmo dove siamo. Io e Danilo abbiamo fatto capire il valore del nostro modo di fare sport e del nostro progetto e loro dal primo all’ultimo lavorano: Linda, Matteo, Danilo stesso, Daniele, Elvio, Emiliano, Silvia, Diletta, Valentina, Roberta con il prezioso lavoro di segreteria.
Tutti loro sono la nostra forza e a loro va il ringraziamento del sottoscritto come presidente. Un ringraziamento particolare lo voglio fare a tutti gli sponsor e collaboratori occasionali che rendono possibile tutto questo con il loro irrinunciabile contributo: DOMUS PINSA, La Saponeria Velletri, Noi Assicuriamo di Martino Grisci, Moderna Auto Global Service, Multiplex Augustus Velletri, Farmacia Artemisia, Pubbli R Graphic, Pallante centro assistenza e vendita elettrodomestici, La gioia dei bimbi, HappyBus”.