Pil in aumento? Grazie agli immigrati. Queste in poche parole sembrano essere le motivazioni dell’aumento del Pil italiano, almeno a detta del presidente dell’INPS. Di contro, chi si oppone, asserisce che non solo questo non è vero, ma che gli immigrati toglierebbero posti di lavoro agli italiani. Ma le cose come stanno veramente?
Tre milioni di immigrati regolari
Secondo il presidente dell’INPS, la presenza di immigrati regolari nel nostro Paese sarebbe risolutiva al fine di risollevare la nostra economia. Ci sono circa 3 milioni di immigrati regolari che contribuirebbero alle casse dell’INPS annualmente. Insomma, sembra che in questo scenario economico italiano il deus ex machina sia proprio la mole di immigrati presenti sul territorio, ma c’è chi, non senza una vena polemica, dissente.
Si tratta di alcuni esponenti politici che, nonostante venga ben specificato che a contribuire al Pil italiano siano esclusivamente gli immigrati regolari, non si rivedono in questa interpretazione.
Meno lavoro per gli italiani
La vena polemica verte tutta su quella che è la condizione di precarietà degli italiani. Il suo contraddittorio si fa forte di altri dati: i giovani immigrati che pagano regolarmente i contributi previdenziali sarebbe del 35%, ma i giovani italiani che non hanno un posto di lavoro, di contro, sarebbero il 40% e questo, sempre secondo coloro che si oppongono all’integrazione, sarebbe il chiaro sintomo del fatto che gli immigrati avrebbero tolto il lavoro agli italiani.
Questa situazione economica si ripercuote anche sulle tipologie di accesso al credito. Infatti ad esempio uno dei settori più afflitti dal precariato è quello dell’insegnamento. Il numero di docenti precari è in continuo aumento e di conseguenza non tutti rispettano i requisiti Inpdap per l’accesso ai prestiti agevolati.
Immigrati: sono davvero il nostro futuro?
Non si può rispondere con leggerezza a questa domanda, quello che si sa è che il sospetto che questi sbarchi nascondano anche un certo business è ancora forte. Discutibile invece il fatto che la presenza degli immigrati abbia come conseguenza la diminuzione del lavoro per gli italiani, sebbene siano molti a pensare che abbiano decisamente inflazionato diversi mercati, tra cui in particolar modo quello agricolo dove i braccianti, ormai, sono per lo più tutti immigrati.
E tuttavia, se invece fosse vero che gli immigrati si sono fatti carico di lavori che gli italiani non volevano più? Il dubbio legittimo resta, così come questa spaccatura nell’opinione pubblica e la percezione dello straniero come un pericolo. Probabilmente non ci si troverà mai d’accordo su un pensiero univoco, per cui al momento si può propendere più verso l’opinione del presidente dell’INPS o verso chi si oppone, fatto salvo, comunque, che il Paese si trovi in un momento di grave difficoltà soprattutto per quanto riguarda la gestione degli sbarchi.