L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è l’acronimo inglese comunemente usato per indicare il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (acronimo italiano DDAI). Questo disturbo riguarda molti bambini, rende difficoltosa la loro quotidianità e molto spesso, anche quella delle persone che li circondano, primi fra tutti i genitori e gli insegnanti.
Nei bambini che presentano questo disturbo si riscontrano principalmente problemi di attenzione controllata e difficoltà esecutiva. Esistono due tipi di attenzione, quella automatica, che crea allerta (richiesta per esempio quando si gioca ad un videogame) e che sembra sempre attiva nei bambini ADHD, e l’attenzione controllata, che richiede concentrazione, presa di decisione nell’essere agita attraverso l’ascolto, l’udito o la scrittura. Ecco, questa concentrazione, la decisione di focalizzare e mantenere l’attenzione spostandola tra i diversi stimoli, pur mantenendola, costituisce una difficoltà reale per questi bambini, rendendoli, all’esterno, distratti, disinteressati.
Altra difficoltà si riscontra nelle funzioni esecutive, poiché la mancanza di concentrazione non rende loro facile la selezione di informazioni per svolgere i compiti (non solo scolastici) richiesti. Il disturbo ADHD crea difficoltà anche di autoregolazione del mondo emotivo interno. Infatti, i bambini iperattivi mostrano difficoltà nel tollerare le frustrazioni, subiscono l’attesa di rispettare il proprio turno prima di fare qualcosa o l’attesa in generale, fanno fatica a gestire-regolare le emozioni negative, soprattutto la rabbia, manifestando spesso aggressività. Hanno difficoltà a pianificare, organizzare i compiti e le azioni, dimenticano le cose.
ADHD: le cause.
All’origine della manifestazione del disturbo si individuano 3 cause:
- organiche: sembra esserci una base neurobiologica del disturbo, per cui nei bambini ADHD manca la consueta asimmetria nei lobi frontali; il lobo frontale destro, il nucleo caudato, il globo pallido ed anche parte del cervelletto, sono più piccoli rispetto ai bambini che non hanno ADHD. Si attivano aree cerebrali diverse rispetto a bambini non ADHD, in corrispondenza di compiti specifici. In particolare non si attiva l’area frontale; (Volume and Shape in Children With Attention Deficit Hyperactivity Disorder, Am J Psychiatry, Nov. 18 2008);
- genetiche: gli studi riportano una ereditarietà nei parenti maschi. Tali studi hanno rilevato come l’ereditarietà sia così distribuita: i gemelli omozigoti hanno l’80% di probabilità di sviluppare il disturbo rispetto ai gemelli dizigoti dove scende al 30%.
- ambiente: un ambiente svantaggiato e/o che non favorisce l’autoregolazione può acuire gli aspetti del disturbo.
Parent Training: il percorso di supporto ai genitori.
Rispetto a queste cause, è importante comprendere come esse intervengano insieme e non in maniera univoca nel sorgere del disturbo. Così la (con)-causa ambientale risulta essere quella sulla quale possiamo agire per esasperare o attenuare gli effetti del disturbo. E sull’ambiente si può intervenire come genitore.
Il disturbo ADHD infatti non coinvolge tutti gli aspetti di vita di un bambino, piuttosto rende difficoltosi e difficilmente gestibili alcuni aspetti circoscritti del comportamento, ma non si possono negare alcune caratteristiche positive che possiedono i bambini ADHD.
Essi infatti, se motivati, possiedono lucidità ed ottima capacità di rendimento, hanno un estremo senso di giustizia, sono ipersensibili, fantasiosi e creativi, agiscono una spontanea disponibilità ad aiutare chi è in difficoltà, sono tenaci, non portano rancore bensì perdonano spontaneamente e completamente.
Il Parent Training, è un valido percorso psico-educativo per i genitori che permette loro di agire sull’ambiente circostante al fine di fornire supporto ai propri figli. Partendo da una maggiore comprensione e conoscenza del disturbo, si apprendono strategie e comportamenti consoni alla gestione dello stesso, che sia duratura per essi stessi e per i bambini.
Il Disturbo ADHD non si estingue con la crescita, ma si evolve, seguendo l’evoluzione e lo sviluppo del bambino anche in età adulta. Come professionisti, genitori ed insegnanti, possiamo fare molto perché un bambino con disturbo neurobiologico abbia le stesse possibilità degli altri ed abbia successo nella vita!
Il prossimo 22 novembre si terrà un incontro informativo gratuito su questa tematica, a partire dalle ore 17,00 presso la scuola di Inglese LanguageBox, sita in Via Bruno Buozzi, 35 a Colleferro.
La dottoressa Daniela Perfetti è una Psicologa, laureata presso l’Università “La Sapienza” di Roma e svolge la sua attività di consulenza a Colleferro, dove si occupa di Formazione, Sostegno Individuale e di Gruppo, Coordinamento Genitoriale e Sostegno alla Genitorialità.
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