Roma – Ha debuttato nel rugby a 13 nella finale in gara unica della Coppa Italia organizzata a inizio mese dalla Lega Italiana Rugby Football League. Davide Calia, centro classe 1990 che ha vestito la maglia dell’Albinea, è l’ennesimo esempio di un giocatore che dal rugby union si “tuffa” nel league e le sensazioni che questa disciplina gli ha lasciato sono indubbiamente positive. «Devo ammettere che, al primo “impatto”, l’avventura è stata abbastanza traumatica perché le dinamiche del rugby a 13 rispetto a quelle del 15 sono totalmente diverse e non è semplice modificare gli automatismi che uno si porta solitamente dentro al campo – dice Calia – Tra l’altro il nostro gruppo era davvero molto variegato, nel senso che i componenti della rosa venivano da diverse parti dell’Emilia Romagna e anche da fuori regione, quindi non abbiamo avuto praticamente occasioni per allenarci assieme e “studiare” un po’ di più la disciplina. Una volta preso confidenza con il rugby a 13, comunque, ho scoperto un mondo sicuramente differente, ma assolutamente divertente e coinvolgente: un’esperienza da ripetere appena possibile. Inoltre anche a livello di squadra le cose non sono andate male: bisogna ricordarsi che questo gruppo si conosceva pochissimo e che molti ragazzi erano “novizi” della disciplina esattamente come il sottoscritto, mentre di fronte abbiamo avuto atleti ben più esperti nel rugby a 13». Calia, giocatore del Reno (formazione bolognese che milita nella serie B del rugby a 15), è stato coinvolto da Luca Ruggeri, una delle “anime” dell’Albinea che tra l’altro è stata l’unica rappresentante del nord Italia alla finale di Coppa giocata a L’Aquila. «Anche dal punto di vista organizzativo il mio giudizio sull’evento non può che essere positivo – dice Calia – C’è stato grande impegno da parte di tutti, non era semplice riuscire a coinvolgere squadre provenienti da tutta Italia e riuscire a produrre una giornata di sport all’insegna del divertimento e della sana competitività».
Lirfl (rugby a 13), Calia e l’esperienza del league: «Che divertimento con la maglia dell’Albinea»
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