CULTURA – «Sono nata il ventuno a primavera, ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle, potesse scatenar tempesta». Così scriveva Alda Merini, la poetessa della pazzia fin troppo inflazionata, ridotta a diventare un simbolo anche per chi non l’ha compresa fino in fondo.
Ma restano i messaggi della poesia, che talvolta trova nella musica e nel teatro i suoi perfetti compagni per la sublimazione. Si avvicina, oltre alla stagione primaverile, anche la data zero dello spettacolo “La rivoluzione nella pancia di un cavallo”, liberamente ispirato a Franco Basaglia, l’uomo che aprì i cancelli e chiuse i manicomi, ma soprattutto scardinò la mente dando il via ad una scuola di pensiero (la psichiatria critica) che per molti ha rappresentato e rappresenta l’unica vera rivoluzione ancora in corso tratta in eredità dal Novecento.
La città di Velletri, grazie alla sinergia tra il Comune, l’Associazione Culturale Memoria ‘900 e Psichiatria Democratica, avrà l’onore di ospitare al “Teatro Tognazzi” l’esordio assoluto di un’esibizione che è prima di tutto un progetto, su scala nazionale, e un contenitore di messaggi da trasmettere empaticamente al pubblico.
La dottoressa Daniela Di Renzo, cantautrice e psicoterapeuta, è l’autrice dello spettacolo, che si avvarrà di un cast di tutto rispetto. Saranno sul palco del teatro veliterno, domenica 25 marzo alle ore 18.00, Marica Roberto (i volti), Emiliano Begni (pianoforte), Stefano Ciuffi (chitarra), Francesco Consaga (Sax soprano e flauto traverso), Ermanno Dodaro (contrabbasso) e la stessa Daniela Di Renzo (voce).
La restituzione della dignità agli emarginati, lo sfondo storico e sociale di un particolare periodo della vicenda collettiva italiana, quaranta anni dopo la promulgazione della legge 180: Franco Basaglia, rassicurante presenza nell’oscillazione tra certezza e dubbio, viene omaggiato attraverso la storia personale di una donna alla ricerca della sua identità. La velleità di scoprire chi siamo, più o meno dirompente in tutti noi, non esclude il campo della follia, spesso represso (la “corda pazza” pirandelliana del Berretto a sonagli è quella che si tende a nascondere maggiormente). La protagonista troverà nel dottore empatico l’uomo capace di rispondere, con serietà e realismo, alle sue domande più strane.
Non un salvatore della patria o un mito della provvidenza, ma un rivoluzionario che non guarda male Anita quando dice di sentirsi stretta nel sistema di regole imposto dalla società. Teatro e musica in uno spettacolo che è ricerca, indagine di tante cose, dalla polivalente radice della follia alle ammissioni necessarie per la serenità. “La rivoluzione nella pancia di un cavallo” domenica 25 marzo alle ore 18.00 esordirà al “Teatro Tognazzi”, per poi spiccare il volo in altre città italiane. Per Velletri una grande opportunità, nell’ambito della Festa delle Camelie, e una proposta intrigante e di alta qualità. Appuntamento a teatro, dunque, per una performance che non deluderà.
Comunicato stampa