Adescava uomini in chat e poi li faceva rapinare dai complici. Cinque persone arrestate

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr +

CRONACA – In america li chiamano “Catfish” (pesce-gatto), uomini e donne che inventano false identità per conquistare l’altro sesso, principalmente su Facebook e gli altri social network. Ma se normalmente si tratta di persone timide, a volte al di là dello schermo si possono celare veri e propri delinquenti. I Carabinieri hanno arrestato, infatti, cinque persone, tre ragazzi e due ragazze – tutti italiani tra i 21 e i 26 anni – ritenute responsabili di rapina in concorso ai danni di un ragazzo di 27 anni.

Questi i fatti: la vittima aveva conosciuto una ragazza 21enne su un social network. Le normali chiacchierate per conoscersi e poi, finalmente, l’agognato incontro, a tarda sera, in una via periferica di Roma. La soddisfazione per la conquista, però, si è tramutata in un incubo per il ragazzo che, una volta appartatosi in auto con la ragazza, ha rapidamente visto mutare lo scenario immaginato. Una vettura a fari spenti li ha affiancati e sono scese quattro persone che hanno aperto le portiere della macchina e dopo aver minacciato la ragazza, le hanno intimato di allontanarsi rapidamente.

I quattro poi, armati di uno spray urticante, hanno rapinato il giovane del denaro, di un tablet e un telefonino che aveva con se, e sono fuggiti via rapidamente. Terrorizzata per l’accaduto, la vittima ha trovato tuttavia la forza di recarsi subito presso la Stazione dei Carabinieri di San Basilio dove ha denunciato l’accaduto nei minimi dettagli. La storia ha destato dei sospetti negli investigatori, che hanno deciso così di approfondire la vicenda, soprattutto per chiarire il ruolo della ragazza conosciuta in chat. Dopo un rapido consulto del social network, i militari dell’Arma hanno individuato rapidamente la 21enne. Un Carabiniere, fingendosi suo coetaneo, le ha chiesto un appuntamento che lei, con “sorprendente” velocità.

Una volta messa in sicurezza l’area dell’incontro, il militare si è recato con la ragazza, nel luogo stabilito, e dopo qualche minuto sono stati raggiunto dalla stessa auto che poche ore prima aveva rapinato il 27enne. Questa volta però dalla vettura sono scesi solo in due e prima ancora che tentassero ogni azione violenta, sono stati bloccati ed arrestati dai Carabinieri appostati nelle vicinanze.

Nella vettura dei rapinatori è stato rinvenuto anche tutto quello che era stato portato via al precedente malcapitato. Ma all’appello mancavano ancora due complici, considerato che la vittima ne aveva visti quattro. E mentre i Carabinieri di San Basilio erano impegnati nelle loro ricerche, il colpo di scena: un ragazzo e una ragazza si recano al Commissariato di Polizia di San Basilio asserendo di essere due fidanzati ai quali era stata rubata l’auto mentre eravano appartati in una via secondaria. La vettura, di cui denunciavano il furto, era la stessa utilizzata per le rapine e due le persone sono risultate essere i due complici che mancavano all’appello.

I Carabinieri, avvisati dai Poliziotti, non hanno abboccato alla versione fornita dai due ragazzi ed il controllo dei tabulati telefonici ha evidenziato ripetuti e costanti contatti telefonici con gli altri della banda. Così i due finti fidanzati si sono aggiunti ai 3 già arrestati. I cinque, tutti disoccupati, sono stati pertanto arrestati con l’accusa di rapina aggravata e continuata, in concorso.

Condividi.

Rispondi