ATTUALITA’ – Sono quasi terminati i lavori per l’apertura dell’Ospedale dei Castelli. La nuova struttura sanitaria, che servirà una vasta area territoriale e circa 300mila cittadini, sembra ormai – dopo un lungo iter di realizzazione – prossima all’apertura.
Lo ha confermato la scorsa settimana Narciso Mostarda, Direttore generale della Asl Roma 6, facendo un punto della situazione dettagliato su modalità e tempi. «A dicembre apriremo l’Ospedale – ha dichiarato -. La struttura sarà dotata di macchine ad elevata performance tecnologica, 2 risonanze magnetiche, 2 Tac, 2 Angiotac, 3 mammografi digitali e varie altre apparecchiature per la diagnostica».
«Riutilizzeremo – ha proseguito Mostarda – dagli ospedali di Genzano e Albano le apparecchiature a media e bassa tecnologia, così come parte degli arredi, selezionati perché ancora in ottimo stato. Vogliamo massimizzare tutte le risorse di cui già disponiamo».
Il Direttore generale dell’Azienda sanitaria è poi intervenuto anche sulla questione più volte dibattuta del personale da inserire all’interno del nuovo Policlinico. Confermato, in questo senso, il trasferimento di circa cinquecento operatori di Albano e Genzano, ai quali si aggiungeranno nuove assunzioni. «Stiamo assumendo – ha detto il Dirigente – 64 nuovi professionisti, tra infermieri e operatori socio-sanitari, altri sei nuovi primari, oltre i quattro già assunti, e circa trenta nuovi medici».
Nella prima fase di apertura, dunque – secondo quanto dichiarato da Mostarda – «prevediamo l’attivazione di circa 140 posti letto».
Infine, il Dg ha parlato della delicata fase di transizione dalle strutture più vicine di Albano e Genzano al nuovo polo sanitario. «Si tratta di un’operazione complessa – ha detto -, per la cui pianificazione stiamo impiegando le migliori risorse disponibili. Abbiamo avviato un tavolo tecnico, di cui fanno parte anche Ares 118 e Regione Lazio, che sta pianificando con accuratezza tutte le azioni che andranno svolte in maniera sincronica e coordinata».
«Quasi sicuramente – ha proseguito Mostarda – posizioneremo delle unità mobili di rianimazione presso i due ospedali in disattivazione, per garantire una immediata connessione con la nostra rete ospedaliera aziendale».
Lorenzo Mattia Nespoli