Genzano, cade la giunta a guida Movimento a 5 Stelle

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POLITICA – Con un messaggio su FB cade la giunta di Genzano a guida 5 Stelle. Il crollo dopo tre anni di governo della città dopo le dimissioni di due consiglieri a 5 stelle, Dario D’amico e Silvia Bongianni.

Mentre il Sindaco Daniele Lorenzon era i viaggio in Giappone per motivi istituzionali, 4 consiglieri del M5S, Maurilio Silvestri, Marco Fermanti, Claudio Mariani e Alessandro Scoppoletti si sono dimessi e la motivazione è stata espressa sul noto social “Le dimissioni di D’Amico da Presidente del Consiglio comunale ignorate per due mesi, un primo Consiglio convocato senza alcuna preparazione rivelatosi incapace di eleggere un nuovo Presidente e caratterizzato dalla richiesta di un nome fatta dal Sindaco alle opposizioni, un secondo consiglio nel quale è andata in scena la farsa dell’accordo fantasma con le opposizioni e la conseguente indicazione di voto del Sindaco ai consiglieri di maggioranza subito smentita e respinta dall’ignaro consigliere comunale di minoranza.

Poi le sofferte dimissioni dei consiglieri Bongianni e D’Amico che, anche se ampiamente motivate dal punto di vista politico non hanno suscitato alcuna riflessione nel Sindaco che è stato tirato per la giacca dai consiglieri rimasti affinché partecipasse a un incontro di chiarimento e alla analisi di una proposta di riorganizzazione (l’ennesima) che lo aiutasse e lo mettesse in condizione di rilanciare il programma amministrativo per Genzano”. Questo il cuore della motivazione con la quale sono giunti alle dimissioni. 

Il Meetup non è stato meno leggero, tutt’altro e in un comunicato ha dichiarato “”This Is the end”. Una figura imbarazzante. Questo è emerso da questo governo cittadino ahinoi targato 5 stelle. Ahinoi perché non noi ma loro, sindaco, vice sindaco e consiglieri, hanno tradito il loro mandato e i principi fondanti del M5S. 

Da subito si sono voluti affrancare ergendosi a grandi politici che la sapevano lunga su ogni cosa, senza volersi confrontare con chi a loro disposizione ha messo mezzi, impegno e conoscenze. Sì sono arroccati in una torre di avorio che si è invece rilevata di sabbia che un colpo di vento legato a beghe interne, bugie e l’affidamento in toto del proprio destino a personaggi più che discutibili ha spazzato via. Questo ha minato non solo la nostra credibilità come attivisti e come Movimento 5 stelle, ma ciò che è peggio, ha significato un lavoro destabilizzante per i cittadini e per una Genzano che merita molto di più che non l’arroganza loro e di chi li ha preceduti.

Il collasso dell’amministrazione rischia di consegnare nelle mani della destra il nostro paese laddove la sinistra si è dimostrata assente e inconsistente anche come opposizione e questi sedicenti 5 stelle sono stati il vuoto istituzionale. Speriamo vivamente che questa parentesi si chiuda non solo con le dimissioni ma con perlomeno la dignità di questa saccenza di capire che la politica e l’amministrazione non sono nelle loro corde e di dedicarsi ad altro. Ci vergogniamo noi per loro, pur avendo fatto decine di proposte rimaste sempre lettera morta”.

Intanto l’ormai ex sindaco Lorenzon di ritorno dal Giappone dove si era recato per promuovere l’Infiorata ha dichiarato: “”Prendo atto di un vile gioco politico che con l’unico obiettivo di colpire la mia persona crea un danno incalcolabile a Genzano tutta. Quattro consiglieri comunali della mia stessa maggioranza approfittando della mia assenza per un viaggio istituzionale a Tokyo si sono dimessi. Tali dimissioni vanno a sommarsi a quelle pervenute lunedì scorso da altri due consiglieri del Movimento 5 Stelle.

Ringrazio la mia Giunta, che ha lavorato senza mai risparmiarsi portando avanti gli obiettivi del nostro programma di governo; ringrazio i dirigenti e i dipendenti comunali che hanno lavorato con impegno in questi due anni e mezzo di consiliatura. Ringrazio gli attivisti e tutti i nostri elettori che ci hanno dato fiducia, che ci sono stati vicini in questo periodo e che hanno sempre collaborato in maniera costruttiva senza pensare a interessi personali o a favoritismi di qualche tipo.

Affronto questo momento a testa alta, consapevole di aver anteposto il bene di Genzano a ogni tipo di interesse o di personalismo. Le attestazioni di solidarietà che sto ricevendo in questo momento ne sono la preziosa conferma”.

La prossima riunione dell’aula, che da regolamento va convocata entro dieci giorni dalle dimissioni di un consigliere (quindi entro il 21 marzo, visto che D’amico e Bongianni le avevano rassegnate l’11), potrebbe essere l’ultima, se Daniele Lorenzon  non dovesse fare un passo indietro le opposizioni avrebbero ampiamente i numeri per approvare una mozione di sfiducia nei suoi confronti.

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