CRONACA – Frode nelle forniture, corruzione e turbativa d’asta negli appalti per gli approvvigionamenti delle Forze armate. Sono queste le accuse per 31 indagati fermati stamattina dalla Squadra mobile di Roma, tra i quali pubblici ufficiali, appartenenti alle Forze armate con diverso grado, e imprenditori.
In particolare per sette persone sono stati disposti gli arresti domiciliari, per cinque la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, mentre per altre 19 il divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica amministrazione e di esercitare attività imprenditoriali e uffici direttivi di persone giuridiche e impresa.
Le indagini, durate quasi un anno, hanno permesso ai poliziotti di scoprire vari episodi di corruzione tra imprenditori e militari allo scopo di pilotare le forniture di materiale destinato ai soldati per un totale di oltre 18 milioni di euro.
Nel primo troncone delle indagini, avvenute tramite intercettazioni e pedinamenti, gli agenti della Mobile hanno scoperto un giro di frode contrattuale per la produzione dei distintivi di grado per le uniformi delle Forze armate. Nella seconda parte invece sono stati documentati episodi di corruzione di alti ufficiali dell’Aeronautica.
A margine delle vicende sono emerse anche truffe nella fornitura di tende modulari per l’Esercito italiano, in particolare per le truppe in missione all’estero. L’appalto era stato affidato tramite una gara a procedura aperta per un importo complessivo superiore a 9 milioni di euro. È stato disposto un sequestro preventivo in via d’urgenza per le presunte “mazzette” intascate dagli ufficiali.