Frascati (Rm) – Filippo Guerra è tornato a Milano, sua città d’origine. Il 27enne fiorettista, allievo di Fabio Galli, ha chiuso una lunga parentesi alla “Simoncelli” durata oltre otto anni. “A Frascati lascio un pezzo di cuore e il giorno della partenza è stato duro – racconta il meneghino – Mi sono commosso e al tempo stesso ho fatto piangere qualcuno, ma sono felice perché ho capito di aver lasciato un segno. Comunque in futuro “mai dire mai”, magari tra un po’ di tempo potrei tornare. La mia decisione è stata dettata esclusivamente da una decisione lavorativa che ho preso in estate: a Milano sono già andato un paio di volte ad allenarmi alla Mangiarotti, la società con cui tiravo prima di approdare a Frascati: vorrei tornare a lavorare col mio vecchio maestro Aldo Zanobini che al momento è un po’ indeciso se tornare o meno in palestra a causa del Covid, ma spero di convincerlo”. A proposito di maestri, Guerra parla del forte rapporto che ha avuto con Fabio Galli a Frascati: “Appena trasferito sono stato per un po’ senza maestro, perché in generale non ero molto appassionato alle lezioni e ci ho messo tanto a decidere. Le gare, però, non andavano bene e così la mia scelta è ricaduta subito su Fabio, che avevo già conosciuto in una gara di Coppa del Mondo. La prima gara dopo aver fatto lezione con lui l’ho vinta e questa è stata un’ulteriore spinta. Tra noi è nato un rapporto speciale che va oltre la vita da sala: sono sicuro di essergli entrato nel cuore, una risata al giorno sono riuscita a strappargliela. E lo stesso è valso per me”. Un forte rapporto è nato anche con diversi compagni di sala: “Dovendo proprio fare dei nomi direi Tommaso Fabrizi, Francesca Palumbo, Luca Papale, Damiano Rosatelli, ma rischio di dimenticare qualcuno perché sono state veramente tante le persone con cui ho stretto un rapporto di amicizia importante”. Guerra conclude con un passo indietro in cui ricorda i motivi che lo hanno portato a Frascati e con un commento sulle gare ufficiali che mancano da diversi mesi. “L’arrivo ai Castelli è coinciso con il mio ingresso nel gruppo sportivo della Forestale (che poi è stato inglobato nei Carabinieri, ndr). Inoltre passai un test all’università di Tor Vergata, a due passi dalla palestra “Simoncelli”, e questo ha agevolato la scelta. Le gare mi mancano anche se a Frascati durante gli allenamenti sono state organizzate delle “garette interne” che, visti i protagonisti, potevano essere tranquillamente paragonate a prove di Coppa del Mondo. Mi sarebbe piaciuto fare almeno una gara a squadra col Frascati Scherma, ma per colpa del Covid non è stato possibile. Comunque fino a fine stagione sarò ancora tesserato col club tuscolano e quindi magari faccio ancora in tempo…”.
Frascati Scherma, il saluto di Guerra: “Qui lascio un pezzo di cuore, ma mai dire mai…”
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